Sigarette elettroniche, Trump pensa a un divieto negli Usa dopo i decessi

Il presidente degli Usa e l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, hanno iniziato una vera e propria crociata contro le e-cigarette

L’amministrazione Trump è pronta a vietare le sigarette elettroniche, dopo che negli Usa si sono verificati almeno sei casi di decessi causati da una malattia polmonare, che si sospetta legata proprio all’uso delle e-cigarette.


La possibilità che venga presa una misura drastica è emersa nel corso di un incontro con le autorità sanitarie federali, appuntamento a cui ha partecipato anche lo stesso presidente americano.


Donald Trump avrebbe espresso serie preoccupazioni per quella che viene considerata oramai un’epidemia, con centinaia di persone che soffrono di disturbi polmonari

«Voglio che i genitori sappiano che questa amministrazione si sta prendendo a cuore il problema delle sigarette elettroniche. Possiamo fare qualcosa di molto, molto forte per affrontarlo», ha assicurato poi Trump in un’inattesa conferenza stampa convocata nello Studio ovale.

L’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha comunicato che stanzierà 160 milioni di dollari per combattere l’uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti americani.

«Le aziende che producono sigarette elettroniche e le compagnie di tabacco che le supportano, stanno predando i giovani degli Stati Uniti», ha dichiarato in un comunicato. «Il risultato è un’epidemia incontrollata, che mette i giovani a rischio di dipendenza e di gravi problemi di salute».

L’iniziativa “Bloomberg Philanthropies” mira a mettere al bando le sigarette elettroniche aromatizzate, a contrastare il marketing delle e-cigarette e a sospendere la loro vendita online, almeno finché le società del settore non miglioreranno le misure per verificare l’età dei loro clienti.

I fondi stanziati saranno impiegati per campagne di pressione sulle autorità federali e locali, affinché vietino le sigarette elettroniche aromatizzate e serviranno anche per fornire supporto legale alle amministrazioni, che affrontano contenziosi con aziende del settore del tabacco.

Quella del miliardario americano contro il fumo è una vera e propria crociata: nel 2007, aveva stanziato circa un miliardo di dollari per combattere il tabacco in tutto il mondo.

Cosa sappiamo finora

Le recenti notizie sulle morti e i ricoveri (circa 215) legati all’uso delle e-cigarette ha riaperto il dibattito intorno alla loro utilità ed effettiva sicurezza. In realtà, come ha scritto il New York Times e come ha spiegato il direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino a Open, il problema principale non sembrerebbe rappresentato dal dispositivo in sé, quanto dalle essenze.

Secondo quanto emerso finora, è possibile che chi fa uso di questo tipo di sigarette possa arrivare a creare un cocktail di sostanze da inalare, mischiando il contenuto delle cartucce con, ad esempio, qualche tipo di droga sintetica.

«Un uso improprio di un device elettronico con l’inalazione di sostanze stupefacenti o di altra pericolosa natura – ha spiegato il professore – espone ovviamente a gravi rischi per la salute legati alla natura stessa delle sostanze e non della modalità con cui vengono inalate».

Al momento non è stato dimostrato un collegamento diretto tra patologie polmonari e l’uso di essenze legali, e cioè controllate prima di finire sul mercato. I sintomi riportati sono analoghi a quelli dovuti a una forma batterica di polmonite: quello che ha destato allarme è la correlazione con l’uso di sigarette elettroniche e il rapido aumento di casi registrati.

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