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Panico tra i furbetti degli abbonamenti a Iptv: gli utenti rischiano fino a 3 anni di carcere

Chi guardava (gratis o per pochi euro) su streaming le partite di calcio di canali a pagamento, da oggi non potrà più farlo

Un volume di affari da 2 milioni di euro al mese, 5 milioni di utenti coinvolti, 23 persone indagate e 58 pagine chiuse tra cui la celebre piattaforma Xtream Codes. Chi guardava (gratis o per pochi euro) su streaming le partite di calcio di canali a pagamento, da oggi non potrà più farlo. È scattata all’alba “Eclissi”, l’operazione anti-pirateria contro “i furbetti” degli abbonamenti a calcio sul web, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma e dalle Agenzie europee Eurojust ed Europol. Si tratta della più vasta operazione mai condotta nel settore delle Iptv (web tv) illegali, che consentono di usufruire gratuitamente di canali satellitari a pagamento, convertendo il segnale della pay-tv e trasformandolo illegalmente in segnale web-digitale. L’indagine interessa numerosi Paesi europei: in Italia sono coinvolti circa 5 milioni di utenti, che ora saranno oscurati.


Cosa si rischia

Erano 700 mila le persone collegate in Italia nello stesso momento in cui i 100 militari della Guardia di Finanza effettuavano il sequestro. Tutti i canali di Sky, Mediaset Premium, DAZN, Netflix, Infinity erano visibili una volta pagato l’abbonamento mensile low cost alla Iptv. Persino alcuni hotel sono stati scoperti tra i fruitori del servizio illegale. Panico tra gli utenti scoperti: il colonnello Giovanni Reccia ha spiegato che, adesso, rischiano il carcere da sei mesi a tre anni e una multa fino a 28mila e 822 euro.


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