Ferrero, affari a gonfie vele e premia i suoi dipendenti: 2mila euro di bonus nello stipendio di ottobre

Si tratta dell’azienda in cui gli italiani sognano di lavorare. E non solo per il cioccolato: Ferrero “coccola” molto i suoi dipendenti

Buone notizie in casa Ferrero, l’azienda che produce la Nutella (e non solo). Come comunicato sul sito ufficiale, Ferrero elargirà ai suoi dipendenti la bellezza di 2.000 euro: si tratta di un premio legato al raggiungimento degli obiettivi per l’anno 2018/2019.


A quanto ammonta il premio

Nello specifico, il premio – l’importo massimo raggiungibile, per l’anno in corso, è di 2.220 euro lordi – verrà così ripartito: ad Alba (Cuneo) 2.097 euro lordi, nelle Aree e Depositi 2.016 euro, a Balvano 2.111 euro, a Pozzuolo 2.080 euro e a S. Angelo 2.168 euro. Per lo staff il premio sarà di 2.093 euro lordi.


L’importo è determinato dall’andamento di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda (che concorre a determinare il 30% del premio), e il risultato gestionale (70% del premio) legato all’andamento specifico di ogni stabilimento.

Bonus per 6.000 dipendenti

Il premio – che verrà incassato da circa 6.000 dipendenti italiani nella busta paga di ottobre – è stato deciso dopo un incontro con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e con il Coordinamento sindacale Ferrero delle RSU e delle rappresentanze sindacali della rete commerciale.

Perché gli italiani sognano di lavorare in Ferrero

Si tratta dell’azienda in cui gli italiani sognano di lavorare, come attesta il Randstad Employer Brand Award 2019 assegnato proprio a Ferrero. Non solo l’odore di cioccolato, quindi di Kinder, praline Rocher, Nutella, Pocket Coffee e Kinder, ma anche un ottimo sistema di welfare aziendale.

Basti pensare all’asilo aziendale, che consente ai dipendenti di conciliare lavoro e famiglia, o all’idea di costruire una scuola materna. E c’è anche spazio per lo smart working, ovvero la possibilità di lavorare da casa un giorno a settimana.

Foto in copertina: Ansa

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