Trieste, sparatoria in questura: uccisi due poliziotti, fermati due fratelli. L’assassino avrebbe sottratto due pistole agli agenti

Secondo gli inquirenti, l’assassino «ha sfilato la pistola all’agente e poi ha sparato a entrambi». La poliziotta testimone: «Sembrava Beirut, non so quanti colpi sono stati sparati». La ministra dell’Interno e il capo della polizia sono arrivati a Trieste

Due agenti di polizia sono stati uccisi durante una sparatoria avvenuta nel pomeriggio davanti alla questura di Trieste. I due deceduti, Pierluigi Rotta (agente scelto) e Matteo De Menego (agente), avevano poco più di 30 anni. A sparare sarebbe stato un uomo, presunto responsabile del furto di uno scooter, che avrebbe esploso i colpi contro i due poliziotti.


L’uomo sembra che fosse in compagnia di suo fratello, che è rimasto ferito. I due, secondo quanto si apprende da fonti della questura di Trieste, si chiamano Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, affetto da disagio psichico, e Carlysle Stephan Meran, di 32. A sparare sarebbe stato il più giovane. Altri tre agenti sarebbero stati feriti nella sparatoria, ma non sono in pericolo di vita.


Secondo gli inquirenti, l’assassino «ha sfilato le pistole agli agenti e poi ha sparato a entrambi». Le stesse fonti fanno sapere che – alle 20.30 – è stato già interrogato il fratello dell’assassino. «Sembrava Beirut, non so quanti colpi sono stati sparati», ha detto una poliziotta presente al momento dei fatti. «Lo sparatore vagava in tutta la questura e non potevamo muoverci», è la sua testimonianza. «Io ero in borghese e lui era con me nel sotterraneo».

È delle 20:17 il tweet con cui la polizia di Stato annuncia che la ministra dell’Interno Lamorgese e il capo della polizia Gabrielli stanno raggiungendo Trieste per «esprimere vicinanza alle donne e agli uomini della Questura di Via Tor Bandena e ai triestini tutti». Intanto, per domani – 5 ottobre – il sindaco ha proclamato il lutto cittadino e ci sarà una fiaccolata per i due agenti uccisi.

L’assassino

A sparare ai due poliziotti della questura di Trieste è stato Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, dominicano, con problemi psichici. In mattinata aveva rubato il motorino a una signora, facendola cadere. Ma poi si era pentito e aveva chiamato il fratello Carlysle Stephan Meran, 32 anni, per capire con lui come comportarsi. I due – denunciati e sorpresi durante un’operazione di controllo del territorio – vengono presi da una volante e da un’auto della squadra mobile. Una volta arrivati in questura, succede la tragedia.

La dinamica

I due uomini sarebbero stati condotti in questura per degli accertamenti: uno dei due, dopo aver chiesto di andare in bagno, avrebbe aggredito un agente ingaggiando una colluttazione con lui e sarebbe riuscito a impossessarsi della sua pistola, con la quale ha esploso dei colpi. Poi avrebbe sottratto anche la seconda pistola al secondo agente. L’uomo che ha sparato – Alejandro – è stato fermato subito, l’altro ha provato a fuggire nei sotterranei della questura, ma è stato bloccato.

Davanti alla Questura di Trieste sono visibili (in terra) una pistola e (sull’auto grigia) tracce di sangue, in seguito ad una sparatoria nella quale due agenti sono rimasti feriti e sarebbero in gravi condizioni, 04 ottobre 2019. ANSA / Andrea Pierini

Altri agenti presenti avrebbero risposto al fuoco e ferito il fratello dell’assalitore, che sarebbe già stato portato in ospedale con una ambulanza. Una testimone ha riferito di aver sentito 6 spari in strada e poi altri colpi. Uno dei rapinatori ha esploso a bruciapelo i colpi contro gli agenti. Sempre secondo la testimonianza della donna gli agenti urlando: «Mani in alto e faccia a terra». Un altro testimone ha raccontato di aver visto un uomo a terra con una pistola accanto e poliziotti che correvano dentro alla questura.

Il titolare di un locale della zona ha riferito di aver sentito spari provenienti dall’interno della questura. Pochi istanti dopo l’uomo ha detto di aver visto un giovane uscire di corsa dalla Questura con in mano un’arma. Quest’ultimo avrebbe provato ad aprire un’auto della polizia parcheggiata lì davanti, ma inutilmente perché la vettura era chiusa. Subito dopo sono giunti alcuni agenti che lo hanno bloccato a terra.

Il sindaco Roberto Dipiazza: Siamo in guerra

«I poliziotti devono rendersi conto che siamo in guerra, c’è questa gentaglia in giro e dobbiamo aumentare le risorse a disposizione». Lo ha detto il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza all’emittente locale Telequattro Trieste. «Ho deciso – ha detto il sindaco – di proclamare il lutto cittadino».

Il presidente della Regione FVG Massimiliano Fedriga lasciando un convegno del Cantiere Friuli dell’ateneo friulano, dove veniva presentato un libro, dopo aver appreso telefonicamente della sparatoria avvenuta a Trieste ha dichiarato: «Partirò immediatamente per Trieste dove questo pomeriggio è avvenuta una sparatoria, per incontrare il questore e chiarire le dinamiche di questo evento drammatico».

Il capo della polizia, Franco Gabrielli, è partito alla volta di Trieste, dopo la sparatoria in questura che ha causato la morte di due agenti. Secondo quanto si è appreso, in serata dovrebbe giungere a Trieste anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

La vicinanza del capo dello Stato alle forze dell’ordine

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, in merito alla tragica vicenda di Trieste scrive: «Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio».

«In questa dolorosa circostanza – continua Mattarella – desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore».

Conte: «Tragedia che ferisce lo Stato»

«La morte dei due agenti di Polizia uccisi nella sparatoria davanti alla Questura di Trieste suscita grande dolore – scrive, in un tweet, il premier Giuseppe Conte -. Questa tragedia ferisce lo Stato. A nome mio e del Governo esprimo la commossa vicinanza ai familiari delle vittime e a tutto il corpo della Polizia di Stato».

Salvini: «Per gli assassini, nessuna pietà»

L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato con un tweet la sparatoria di Trieste: «Sconcerto e dolore per quanto accaduto a Trieste. Da italiano, una preghiera per i due agenti uccisi e un abbraccio alle loro famiglie. Sempre e comunque dalla parte delle nostre Forze dell’Ordine. Per gli assassini, nessuna pietà».

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