Contrordine mondiale: l’arrestato non è il mostro di Nantes!

di OPEN

Dopo l’annuncio di ieri, il dietrofront dalla Francia

Figuraccia mondiale delle autorità francesi che hanno trascinato dietro di loro l’informazione meno attenta alle cautele.


Non è Xavier Dupont de Ligonne’s l’uomo arrestato all’aeroporto di Glasgow venerdì sera con l’accusa di aver ucciso la moglie e 4 figli. Lo riferiscono fonti citate da Le Figaro, dopo i dubbi sull’identità dell’uomo, che avevano indotto anche gli investigatori ad invitare alla prudenza. Dupont, 58 anni, noto come il mostro di Nantes, è ancora ricercato.


La prova definitiva è arrivata dal test del Dna: quello di Xavier Dupont de Ligonne’s non corrisponde infatti a quello dell’uomo in mano alla polizia scozzese. Gli inquirenti francesi sono in possesso delle impronte digitali e del Dna del “mostro di Nantes”, prelevati nella residenza del ricercato a Limay, non lontano da Parigi.

Quanto alle impronte digitali, quelle dell’uomo fermato in Scozia corrispondevano a quelle del “mostro di Nantes” soltanto in 5 punti sul totale dei 13 caratteristici che devono combaciare per identificare una persona.

L’arresto e la “prudenza”

Ieri è stato annunciato l’arresto del 58enne aristocratico uomo d’affari all’aeroporto di Glasgow, in Scozia, dove l’uomo sarebbe arrivato con un volo da Parigi. La notizia ha subito avuto ampio risalto sui media francesi ma già ieri sera, il procuratore della Repubblica di Nantes, Pierre Senne’s, ha invitato alla “prudenza”.

E stamattina radio Europe 1 ha diffuso la testimonianza di un uomo, identificato come Jacques e presentato come vicino di casa di Dupont. Secondo Jacques, residente a Limay, a pochi chilometri da Parigi, l’uomo fermato «venerdì mattina ha preso l’aereo come fa di solito. Tornava in Scozia dalla moglie».

Jacques ha detto di essere stato contattato proprio dalla donna. «Anche se Dupont de Ligonne’s fosse invecchiato, l’uomo fermato a Glasgow, non gli somiglia per niente», ha raccontato Jaques. «Lo conosco da 30 anni. Sono stato al suo matrimonio in Scozia», ha dichiarato il testimone. Xavier Dupont de Ligonne’s era stato filmato il 14 aprile 2011, mentre ritirava del denaro ad un bancomat, a Roquebrune-sur-Argens, vicino alla Costa Azzurra. Poi era sparito nel nulla.

La strage, le indagini e i misteri

Sette giorni dopo, gli inquirenti hanno scoperto i cadaveri nella casa di famiglia a Nantes. Le autopsie avevano rivelato che tutte le vittime erano state uccise con due colpi d’arma da fuoco nel sonno, e prima erano state sedate da Dupont con un potente sonnifero. L’uomo aveva anche saldato le rette scolastiche dei figli e inviato una lettera collettiva ai parenti inventando una specie di “spy story”.

Nella missiva, affermava che lui e la famiglia dovevano partire precipitosamente per gli Usa per rientrare in un programma di protezione di testimoni. In questo modo, l’uomo ha potuto guadagnare tempo e fuggire.

La vicenda di Xavier Dupont de Ligonne’s, indebitato fino al collo a causa di cattivi investimenti e discendente di famiglia nobile, aveva appassionato la Francia. Ad un certo punto delle indagini gli investigatori ne avevano anche ipotizzato il suicidio.

La scoperta di ieri ha fatto riaprire la vicenda. Se l’identità dell’uomo arrestato in Scozia fosse corrisposta a quella di Xavier Dupont de Ligonne’s, gli inquirenti avrebbero iniziato a concentrarsi sulla rete di coperture che avrebbero permesso all’uomo di nascondersi per otto anni.

Leggi anche: