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Richard Gere a Firenze, Trump? «Mi vergogno». E Salvini: «Lo porterei a nutrire i migranti»

14 Ottobre 2019 - 19:56 Redazione
Musei
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Durante la visita agli Uffizi l'attore americano ha fortemente criticato le scelte del presidente americano in Siria

Richard Gere in visita a Firenze. L’attore americano ha ricevuto dal sindaco Dario Nardella le chiavi della città «per la solidarietà che ha concretamente e pacificamente dimostrato nei confronti di coloro che soffrono, relegati ai margini della società e per il suo impegno trentennale in difesa dei diritti umani fondamentali, della libertà di pensiero e religiosa».

Il commento su Donald Trump

Prima della cerimonia a Palazzo Vecchio, l'”ufficiale gentiluomo” ha visitato il museo degli Uffizi dove, rispondendo alle domande dei giornalisti non si è tirato indietro dal commentare quello che sta accadendo in Siria: «Ci sarà un costo della vita molto alto. Come cittadino americano mi vergogno profondamente del comportamento di Trump. E’ chiaro che sono state prese decisioni senza pensare alle altre persone, alle alleanze o ai danni che provocheranno queste decisioni. Sono profondamente deluso». Parlando del lavoro delle Ong, Gere ha definito i volontari che lavorano su quelle navi «degli angeli; quello che noi abbiamo in mente è di aiutare le persone. È l’unica cosa importante, che rende significativa la nostra vita». Così Richard Gere durante la cerimonia di consegna delle chiavi ha ricordato la sua visita, nell’agosto scorso, alla nave Open Arms bloccata al largo delle coste italiane. «Se vuole venire con me – ha detto poi parlando dell’ex ministro degli Interni Matteo Salvini – sarei contento; insieme possiamo nutrire quelle persone».

Le polemiche

La visita e permanenza dell’attore protagonista di Pretty Woman ha scatenato però le polemiche del centrodestra e del M5S. Alcuni consiglieri dei due schieramenti hanno disertato l’evento indossando una maglietta con scritto “Stop Ong”. «Questa consegna sembra più l’occasione del sindaco per ottenere una certa visibilità sulla scia della notorietà dell’attore con lo sfondo della sua sortita a Lampedusa tra i migranti, richiamata tra le motivazioni del premio odierno per dare un colore netto e di parte all’iniziativa», hanno spiegato Ubaldo Bocci (Misto), Jacopo Cellai (Fi), Alessandro Draghi (FdI) e Federico Bussolin (Lega Salvini Firenze). Il capogruppo della Lega Federico Bussolin si è detto «arrabbiato». Critiche anche dal capogruppo M5s Roberto De Blasi: «Riteniamo che la situazione di degrado delle nostre città sia, invece, la diretta conseguenza degli atteggiamenti di chi, come l’attore hollywoodiano, ha speso la propria immagine per promuovere iniziative di illegalità nel nostro paese culminate nel caso della comandante della See Watch 3 Carola Rakete quando ha tentato di speronare una motovedetta della nostra guardia di finanza».

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