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Parte la Leopolda 10. Renzi: «Lancio idee, non ultimatum al governo»

18 Ottobre 2019 - 21:10 Francesca Martelli
Alla kermesse fiorentina è arrivata anche l'eurodeputata Pd Simona Bonafé: «Qui per salutare molti amici» . Sul palco, il sindaco Dario Nardella: «I nemici non sono qui»

Camicia immancabilmente bianca, camminata tra i sostenitori e decibel altissimi: Matteo Renzi è arrivato così sul palco della Leopolda, salutando quasi uno a uno gli spettatori seduti (da almeno un paio d’ore) nei posti vicini alla passarella centrale. «Il cartello più bello è quello degli amici di Pomigliano» è la frase iniziale: citazione-frecciatina per Luigi Di Maio, nel giorno in cui renziani e 5 Stelle sembrano però più vicini che mai nelle critiche alla manovra.

La linea economica di Italia Viva e quella dei pentastellati viaggiano oggi su binari paralleli. «Il post dei 5 Stelle sulla manovra dice le stesse cose che noi diciamo da tempo» ha detto Ettore Rosato sottolineando l’attacco dei pentastellati alla legge di Bilancio sul blog delle Stelle. Domani invece ci sarà spazio per la presentazione dell’emendamento di Italia Viva per abolire Quota 100, già annunciato dal responsabile economico Luigi Marattin.

«Dicevano che sarebbe stato un flop: figuriamoci se veniva gente…» ha detto Renzi orgoglioso del ‘tutto esaurito’ alla ‘sua’ Leopolda. E nonostante i presunti inviti tra i Dem a boicottare la kermesse post-scissione, già durante la prima giornata sono arrivati due esponenti Pd: il sindaco Dario Nardella e l’eurodeputata Simona Bonafè. Uguale il messaggio: «I nostri nemici non sono qui».

Il format è sempre lo stesso, fin dal 2010: brevi interventi in piedi. Prima quelli economici, poi quelli ambientali ma solo dopo un collegamento via skype con Kobane. «Continuano i bombardamenti e si usano scuole come rifugio per chi è stato costretto ad abbandonare casa» ha detto Nasrin Abdalla, comandante curda dell’Unità di Protezione delle Donne.

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