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Allargamento Ue, la Francia chiude le porte all’Albania e alla Macedonia del Nord. Conte: «Errore storico»

19 Ottobre 2019 - 00:10 Redazione
Macron boccia l'avvio del processo di adesione: «Non è l'Europa che voglio. L'Europa non funziona a 27. Come spiegare che funzionerebbe meglio a 28, 29 o 32?»

Il “no” di Parigi allontana l’avvio del processo di adesione di Tirana e Skopje all’Unione europea. Durante il vertice del consiglio europeo con i 28 capi di Stato la posizione nettamente negativa della Francia ha rimesso in discussione l’allargamento dell’Ue.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso con forza la sua contrarietà: «Ho un disaccordo di fondo con quelli che pensano che l’allargamento oggi è la teleologia dell’Europa».

«Non è l’Europa che voglio. L’Europa non funziona a 27. Come spiegare che funzionerebbe meglio a 28, 29 o 32?», ha detto il capo dell’Eliseo. «Il rischio è arrivare a un mercato unico a coordinamento debole» senza «ambizioni politiche». Per Macron, non è possibile che «la sola politica da proporre al nostro vicinato sia l’allargamento».

Conte: «Errore storico»

L’Italia è su una posizione diametralmente opposta e spinge invece perché sia avviata l’apertura a Macedonia del Nord e Albania. Sulla stessa posizione anche la Germania, che però insiste su condizioni più stringenti da porre ai due paesi per iniziare il cammino che porta a Bruxelles.

«Il mancato avvio del negoziato con Macedonia del Nord e Albania è un grande schiaffo, un errore storico». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato il momentaneo stop all’entrata dei due Paesi in Europa.

«Proporremo già a novembre di portare la questione al Consiglio Affari generali», ha detto sottolineando che «se l’Europa crea questa angoscia nei Balcani occidentali non solo svantaggia sé stessa ma rischia di
avvantaggiare altri paesi che mirano ad ampliare la propria sfera di influenza».

Rama: «Albanesi sono europei»

«La negata apertura dei negoziati di adesione da parte del Consiglio europeo all’Albania, non può mettere in discussione l’appartenenza europea degli albanesi». Lo ha ribadito il premier Edi Rama, affermando che il Paese andrà avanti sul percorso delle riforme. Rama ha più volte sottolineato che «l’Europa è la nostra destinazione storica e strategica. È l’unico spazio in cui gli albanesi vivranno liberi e sicuri».

Tusk: «Non arrendetevi»

«A Macedonia e Albania dico di non arrendersi, non ho dubbi che un giorno diventerete membri dell’Ue». Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si è espresso al termine del vertice dei leader dell’Ue.

«La schiacciante maggioranza» era per l’apertura dei negoziati di adesione «ma serviva un’unanimità, che non c’è stata. L’Albania e Macedonia non ne sono responsabili, perché sono pronte, ma alcuni Paesi non lo sono stati. Credo sia stato un errore. Se vogliamo essere rispettati dobbiamo mantenere le nostre promesse».

Della stessa opinione anche il presidente uscente della Commissione europea Jean Claude Juncker: «Sono molto deluso per i risultati sull’allargamento. Ieri sera non si trattava di dire sì o no a Macedonia e Albania per l’adesione, ma sì o no ad iniziare i negoziati. E’ stato un grave, pesante, errore storico».

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