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Elezioni in Albania, ha votato meno del 20% degli elettori: lo scontro sui dati dell’affluenza

01 Luglio 2019 - 17:46 Redazione
Vittoria per i socialisti di Edi Rama in tutto il Paese. Ma le contestazioni e lo scontro istituzionale tra il Premier e il Presidente continuano

Alla fine le tanto controverse elezioni in Albania sono andate avanti comunque, senza grandi scontri o manifestazioni violente. A votare, secondo la Commissione elettorale, sarebbero stati circa il 20% degli elettori. Dati però che sono stati contestati da cittadini e opposizione.

Quasi scontato l’esito del voto: vittorie in tutto il Paese per i deputati socialisti del partito del premier Edi Rama. In oltre la metà dei comuni albanesi (31 su 61) i deputati socialisti erano gli unici candidati. Nei comuni rimanenti invece competevano contro esponenti di partiti minori o indipendenti.

L’opposizione – i cui deputati non siedono più nel parlamento nazionale da febbraio 2019 – hanno boicottato le elezioni decidendo di non presentarsi. Ma le manifestazioni programmate non hanno portato a scontri con le forze dell’ordine o con gli elettori degli altri partiti. Ci sono stati soltanto due scontri in municipi marginali e qualche coro risalente all’epoca comunista per ridicolizzare chi invece andava a votare.

La contestazione si è concentrata principalmente sui numeri dell’affluenza, secondo l’opposizione ancora più bassa rispetto al dato ufficiale di circa 20%, ovvero circa 600 mila votanti su un numero totale di circa 3,5 milioni che comprende gli elettori all’estero (tra cui anche il conduttore televisivo Ezio Greggio e il cantante Al Bano).

I primi dubbi sono sorti quando in almeno 9 municipalità il numero di voti registrati per i candidati socialisti era superiore al numero dei votanti, facendo pensare a brogli. Nella municipalità di Ura Vajgurore, al Sud del Paese, per esempio, dove erano stati registrati circa 5.900 voti domenica, il giorno seguente è stata decretata la vittoria della candidata socialista Juliana Memaj con un totale di 7.776 preferenze.

Mentre il premier Edi Rama si è presentato al seggio per votare verso le nove della mattina, il Presidente della Repubblica Ilir Meta – il quale aveva deciso di posticipare le elezioni al 13 ottobre 2019 – era al mare, dove si è fatto fotografare in compagnia di un giocatore di calcio della nazionale albanese e successivamente in compagnia degli osservatori internazionali.

Nonostante questo il Presidente Meta ha voluto comunque congratulare i suoi concittadini per la loro condotta pacifica durante le elezioni «nonostante l’atteggiamento del Primo Ministro Rama». «Ringrazio tutti gli albanesi – ha scritto il Presidente su Facebook.- che non sono caduti in preda alla retorica irresponsabile dei loro leader irresponsabili che promuovono la violenza per nascondere i propri scandali».

Secondo Endrit Yzeiraj, analista a Tirana, nonostante il partito socialista abbia vinto in 61 municipalità «si tratta di una vittoria di Pirro per il premier Edi Rama. Nel suo discorso post-elezioni Rama ha aperto al compromesso con l’opposizione. Probabilmente darà inizio a una purga all’interno del suo partito, avendo più volte ripetuto che il partito aveva commesso vari errori e che fosse arrivato il momento di avere nuovi volti».

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