Dentro l’abisso, bloccato l’evento horror «più grande d’Italia». L’organizzatore: «Non sono un mostro, ora rischiamo di fallire»

A Open parla l’organizzatore dell’evento finito nel mirino dei pm, dopo il blitz di polizia e vigili del fuoco che hanno «perquisito e interrogato i giocatori»

«Non sono un mostro, non ho organizzato uno spettacolo pericoloso né estremo. Sono stato massacrato ma sono convinto di aver fatto tutto a regola d’arte. Adesso, però, rischiamo di fallire, proprio stamattina stavamo per presentare l’istanza di fallimento. Basta con questa caccia alle streghe», a parlare è Dario Balzano, organizzatore di «Dentro l’abisso, l’evento horror più grande d’Italia», un gioco per adulti che si sarebbe dovuto tenere in un edificio di Milano, nei pressi di Rogoredo, il 19 e il 26 ottobre (ma anche il 9 e 16 novembre). Una caccia al tesoro in un palazzo che era stato «regolarmente affittato» e che «aveva tutto in regola»: «Dai piani di evacuazione agli estintori. Noi non volevamo mettere in pericolo nessuno», spiega a Open. E, invece, la Procura di Milano ha disposto il sequestro preventivo di alcuni piani dell’edificio ipotizzando la violazione delle norme anti-infortunistiche.


Di cosa è accusato

Qual è, nello specifico, l’accusa mossa a Dario Balzano e al suo socio? Non aver avuto l’autorizzazione per tenere un pubblico spettacolo», come recita l’articolo 681 del codice penale (lo stesso che viene citato nel verbale di contestazione, ndr). «Il nostro consulente ci ha detto che quell’autorizzazione non era necessaria, solo per questo non ne eravamo provvisti. E poi non era un “pubblico spettacolo”: si accedeva per lista e solo su prenotazione online. Per il resto, mi creda, avevamo tutto, dalle ricevute ai contratti per il nostro staff fino alle vie d’uscita che non erano di certo sbarrate». L’edificio – 6500 mq, 150 stanze e 25 attori – era, sì, al buio, ma solo perché il gioco lo prevedeva, non perché lo stabile fosse abusivo o sprovvisto di elettricità: «La fornitura elettrica l’avevamo staccata noi e non in tutto il plesso. Basti pensare che in reception c’era eccome la luce» ci spiega.


600 giocatori, 44 euro il ticket

dentro l'abisso

Seicento i giocatori che, adesso, rischiano di non ricevere nemmeno il rimborso della serata (44 euro il totale, 14 per chi aveva acquistato solo la prevendita): «Ci hanno bloccato i conti, o meglio i proventi dell’attività. Così rischiamo di chiudere, già stamattina volevamo presentare istanza di fallimento».

Lo scorso anno erano in più di 1000 e «nessuno è uscito fuori dal gioco con un graffio».

Perquisiti i giocatori

Un gioco – tiene a ribadire Dario Balzano – «non estremo anche se non ancora regolamentato in Italia» dove «si vive una bella esperienza senza arrampicarsi, spaccare qualcosa o rischiare la vita». I giocatori entrano nello stabile «per fare delle missioni che il mercante affida loro, come recuperare 10 tesori gialli o 5 blu. Non ci sono coltelli o situazioni pericolose». E, invece, quei giocatori il 19 ottobre scorso si sono trovati nel pieno di un blitz interforze (vigili del fuoco e polizia di Stato) che avrebbero «fatto irruzione nello stabile perquisendo e interrogando i presenti».

Foto in copertina: pagina Facebook The GATE – Eventi & Escape Room

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