Ha ragione Conte ad affermare che «Roma è tra le città più sicure d’Europa?»

Dietro alla frase del premier, un’Italia in coda alla classifica europea in quanto a numero di omicidi

«Roma è una delle città più sicure d’Europa». Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte ieri, 24 ottobre, durante una conferenza stampa dopo la morte di Luca Sacchi. Una precisazione che mira anche ad arginare coloro che «si permettono di fare speculazioni da campagna elettorale su episodi del genere», atteggiamento che il primo ministro ha definito «miserabile».


Ma la Capitale italiana, che il ministero dell’Interno inglese definiva «stab city» (città degli accoltellamenti); è davvero una delle città più sicure di Europa? Abbiamo cercato di capire cosa intendesse il premier Conte.


Roma: meno assassinii che a Parigi e Berlino

Con 16 omicidi registrati nel 2017, Roma, guardando al numero assoluto, si situa al disotto della media europea (22 circa). Dietro Amsterdam, che apre la classifica Eurostat con 270, Berlino a quota 50, Budapest (36), Parigi (35) e Atene (35).

Anche rapportando il dato alla popolazione, Roma risulta meno colpita da omicidi volontari della maggior parte delle altre capitali europee. Con un tasso di 1.22 su 100.000 abitanti, a Roma avvengono meno assissinii che a Bruxelles (3.13), Berlino (1.37), Parigi (1.94), Budapest (1,60), Lisbona (1,37). A Madrid, Vienna, Bucarest e Londra il tasso è invece inferiore che nella capitale italiana.

Il dato è del 2014, (ultimo anno in cui la maggior parte delle capitali europee più popolose hanno fornito i loro numeri a Eurostat). Da allora, la situazione italiana è addirittura migliorata (tasso di 0.49 nel 2017): a inizio anno il procuratore generale della Corte di appello Giovanni Salvi aveva ricordato che «si è passato dal già basso numero di 20 omicidi del 2015 a 10 nel 2018».

Il dato sembra riflettersi anche a livello nazionale: l’Italia è uno dei Paesi in Europa con il minor numero di omicidi volontari. Secondo Eurostat, il tasso di assassinii intenzionali commessi nel Paese nel 2016 era tra i più bassi d’Europa. L’Italia è ventiquattresima su trenta nella classifica europea (di cui fa ancora parte il Regno Unito). Aprono la lista Lettonia, Estonia e Lituania e la chiudono Repubblica Ceca, Austria e Slovenia.

Con un tasso di omicidi di 0,59 per 100.000 abitanti registrata da Istat, l’Italia si riconferma anche nel 2017 in coda alla classifica.

Un problema di percezione

Nonostante questo, secondo l’Osservatorio europeo della sicurezza, il 38% degli italiani teme la criminalità. Secondo dati raccolti da Il Sole 24 ore, un italiano su quattro ha paura di girare da solo la sera e uno su dieci è terrorizzato all’idea di rimanere a casa da solo.

Contribuisce probabilmente anche la copertura mediatica della cronaca nera. Secondo dati raccolti dall’Osservatorio europeo per la sicurezza, durante l’edizione di prima serata del principale telegiornale italiano, il 36% delle notizie che vengono date sono «ansiogene». La percentuale è sensibilmente inferiore in Germania, Francia e Gran Bretagna, nonostante nei Paesi il tasso di omicidi sia superiore a quello italiano.

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