Nasce Facebook News, l’informazione pubblicata direttamente sui social

La tab dedicata, per ora disponibile solo negli USA, ospiterà storie da centinaia di mass media – ma non tutti pensano sia una buona idea

«Il giornalismo gioca un ruolo fondamentale nella nostra democrazia» scrivono Campbell Brown e Mona Sarantakos, rispettivamente vicepresidente delle global news partnership e product manager news all’interno di Facebook.


Stanno presentando Facebook News, una nuova funzione del social fondato da Zuckerberg. Permetterà alle persone «di avere maggiore controllo sulle storie che vedono, e l’abilità di esplorare un raggio più ampio dei loro interessi relativi all’informazione, direttamente all’interno dell’applicazione». Per ora sarà accessibile a un numero limitato di utenti negli Stati Uniti, ma il piano è di estenderlo il prima possibile al resto del mondo.


Facebook News è il prodotto di una lunga consulenza con editori americani e di un’indagine condotta su oltre 100 mila user. La scelta degli articoli avverrà tramite la combinazione di algoritmi e intervento umano: nello specifico, la sezione Today’s Stories sarà curata esclusivamente da un team di giornalisti, che sceglierà le storie più importanti a livello nazionale da pubblicare.

Altri aspetti chiave della piattaforma saranno la personalizzazione dei contenuti pagina, l’accesso a sezioni tematiche, la possibilità di collegare abbonamenti già sottoscritti al proprio account Facebook e una serie di controlli per nascondere articoli, temi e media indesiderati. Gli articoli saranno selezionati da quattro tipi di pubblicazioni: informazione generale, tematica, diversa e locale.

Facebook News non vuole ingraziarsi soltanto i potenziali fruitori di notizie, ma anche i media che le producono: i dettagli sono vaghi, ma è appurato che il social pagherà milioni di dollari all’anno alcune delle circa 200 testate (digitali e non) partecipanti. Uno screenshot ha rivelato alcuni dei nomi: Wall Street Journal, Time, Washington Post, BuzzFeed News, Bloomberg, Fox Business, Business Insider, NPR ed altri.

Per essere ammessi i media devono fare parte del News Page Index di Facebook e rispettare le linee guida della piattaforma, che proibiscono la disinformazione (monitorata da parti terze, teoricamente esterne a Facebook) e l’incitamento all’odio. Ben Smith, direttore di Buzzfeed News, ha rilasciato dichiarazioni entusiaste a TechCrunch: «Siamo felici di partecipare, Facebook è tra i primi a riconoscere in maniera tangibile il valore che le notizie apportano a queste piattaforme».

Ma non tutti pensano che Facebook News sia una svolta positiva. Alcuni autori hanno sottolineato i pessimi precedenti del social network nei rapporti con i mezzi di informazione: il 2015 vede il lancio fallito di Istant Articles, praticamente svuotato già nel 2017, e pure le menzogne sulle metriche video, gonfiate tra il 150% e il 900%, risultate in moltissimi servizi editoriali mai pagati. Nel 2018 il social abbassa la presenza in feed di notizie dal 5% al 4%, per fare spazio a contenuti di amici e familiari, trasformando Google nella principale piattaforma di rinvio a siti di informazione.

Le notizie giocano una parte piccolissima nei profitti di Facebook (22 miliardi di dollari nel 2018), e come sottolineato da Josh Constine il colosso social ha dimostrato che «ciò che non è centrale alla sua sopravvivenza non è centrale nella sua strategia». Questo implica che il programma Facebook News potrebbe essere cancellato alla svelta se non dovesse dare frutti altrettanto rapidamente, con un impatto insignificante per il colosso di Seattle ma potenzialmente devastante per molte delle pubblicazioni coinvolte.

Oltre alle questioni economiche, il criterio di selezione dei media è già problematico: tra i 200 selezionati a creare Facebook News risulta anche Breitbart, definita dal fondatore Steve Bannon «la piattaforma dell’alt-right».

Breitbart è stata ripetutamente nel mirino per articoli incendiari e non accurati: fake news, retorica anti-immigrati e anti-Islam, tag come «crimine nero» usate per anni. Oggi la testata è ritenuta fonte non attendibile da Wikipedia ed è sulla lista nera di migliaia di compagnie e sponsor. Perché sarà su Facebook News?

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