Liliana Segre è cittadina onoraria di Varese dove venne arrestata nel 1943

«Nel carcere di Varese – ha più volte ricordato lei stessa – mi separarono da mio papà. Ero sola. Mi fotografarono e mi presero le impronte digitali come si fa con i delinquenti. Ero io quella?»

Da stasera Liliana Segre, senatrice a vita e superstite dell’Olocausto, è cittadina onoraria di Varese. A deciderlo è stato il Consiglio comunale, votando all’unanimità.


Proprio in provincia Varese, nel dicembre 1943, la Segre, testimone della Shoah italiana, venne arrestata – e consegnata prima alla Guardia di finanza e poi ai tedeschi – dopo aver provato invano a rifugiarsi in Svizzera. Aveva soltanto 13 anni.


Da qui cominciò il suo tragico viaggio verso il campo di sterminio di Auschwitz.

«Nel carcere di Varese – ha più volte ricordato lei stessa – mi separarono da mio papà, che venne destinato al reparto maschile. Ero sola. Mi fotografarono e mi presero le impronte digitali come si fa con i delinquenti. Ero io quella?».

Foto in copertina: Matteo Bazzi per Ansa

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