Lo studente del PoliMi che ha “bacchettato” Conte sui fondi all’istruzione: «Se continuano a tagliare, ci negano un futuro» – L’intervista

Alessio Rocca, 21 anni, è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del Politecnico di Milano davanti al premier Giuseppe Conte per portare l’attenzione sulla mancanza di fondi al diritto allo studio

L’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Milano ha avuto un protagonista inaspettato. Alla presenza del rettore Ferruccio Resta e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a rubare la scena è stato invece Alessio Rocca, studente di 21 anni di ingegneria matematica.


È lui che senza remore ha esposto al premier le perplessità su un sistema che non tutela il diritto allo studio sancito dalla Costituzione, un Paese che deve «avere ben chiaro che l’Università e la ricerca sono il fulcro attorno al quale ruota il miglioramento della società stessa. E questo non si evince in alcun modo se osserviamo le politiche nazionali». Sono queste le parole che Alessio ha rivolto a Giuseppe Conte.


«Migliaia di studenti senza borse di studio»

«Prima dell’incontro ho riflettuto innanzitutto sul ruolo dell’Università e sul ruolo che deve avere nei confronti degli studenti», racconta Alessio a Open. «Considerando la presenza del premier ho ritenuto necessario portare alla sua attenzione tutti i problemi di cui deve essere a conoscenza per fare in modo che l’agire politico possa andare nella direzione giusta».

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Politecnico di Milano per assistere alla cerimonia di inaugurazione

Lui, presidente di un altro consiglio, quello degli studenti, ha voluto cogliere l’opportunità per esporre al premier tutte le problematiche di un sistema universitario e scolastico che penalizza proprio chi di quel diritto allo studio non può usufruirne: «Mancano i finanziamenti adeguati e ogni anno migliaia migliaia di studenti non hanno la possibilità di ottenere la borsa di studio. Un caso puramente italiano», dice Alessio.

«Gli ultimi dati del 2018 – continua Alessio – dicono che sono stati 7500 gli studenti esclusi dall’accesso alle borse di studio per mancanza di fondi nonostante soddisfacessero tutti i requisiti necessari».

«150 sono i milioni di euro che servono al fondo integrativo statale per garantire una borsa di studio a tutti gli studenti idonei, esclusi per mancanza di fondi – ha detto Alessio durante l’intervento al Politecnico – Sì, esiste questa strana categoria dello studente idoneo non beneficiario, al quale lo stato risponde: “sì, so che non ce la fai a studiare per mancanza di risorse familiari, ma io non ti posso aiutare”. Mi domando allora cosa significhi diritto allo studio universitario. Lascio a lei una riflessione, signor presidente del Consiglio».

La risposta del premier

Conte quel discorso lo ha ascoltato attentamente, e quando Alessio ha finito di parlare il presidente del Consiglio non ha potuto che fare un mea culpa: «Hai detto bene: una lista di idonei senza che ci siano adeguati finanziamenti non ha molto senso».

«Potevamo fare di più anche per loro», dichiara Conte in merito ai giovani che hanno deciso di lasciare il Paese. «Ci sono però già degli strumenti per i giovani e dobbiamo poterli sfruttare appieno» .

Una risposta che ha soddisfatto solo in parte Alessio che a Open confessa che «il presidente del Consiglio non ha dato garanzie sul fatto che il diritto allo studio verrà rispettato ed esteso a tutti gli aventi diritto, non ha dato certezze rispetto alle richieste che abbiamo presentato».

«Volevo fare emergere i problemi – dice Alessio in merito al suo discorso – sicuramente le difficoltà sono state comprese, ma non c’è stato un seguito. Il presidente ha capito che ci troviamo in una situazione complessa e ha fatto intendere che al momento non possono fare più di quello che stanno facendo, questo è quello che è emerso dalle sue parole».

Il rettore Resta: «La verità è che stiamo progettando il passato»

Il primo a lanciare un monito severo alla politica è stato lo stesso rettore Resta: «La verità è che oggi stiamo progettando il passato. Se la manovra ha un segno negativo è proprio nel rapporto squilibrato fra generazioni, a difesa delle fasce di età medio-alte, non pensata per il futuro dei nostri ragazzi».

Resta denuncia lo stallo del Paese, raccogliendo le parole dell’astronauta Luca Parmitano che, in avvio di cerimonia, ha dedicato un video messaggio agli studenti dalla Stazione Spaziale Internazionale. «È necessario immaginare il futuro che vogliamo con progetti di lungo respiro, guardando lontano».

Un futuro che anche Alessio vede incerto: «Se osservo il nostro ateneo mi sento di dire di essere fiducioso, ma se guardo alla politica nazionale non posso sperare in un futuro migliore. Se continuiamo a tagliare fondi all’istruzione e alla ricerca non potremmo garantire un futuro al nostro Paese».

In copertina: Alessio Rocca durante il suo discorso al Politecnico, 5 novembre 2019

Leggi anche: