Scuola, Fioramonti: «Nuove assunzioni anche tra i precari, ma cambiano (ancora) le regole»

Tanti i temi toccati dal ministro dell’Istruzione durante la presentazione del suo programma

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha completato il 5 novembre l’illustrazione al Senato delle linee programmatiche del suo ministero. «Intendo realizzare un sistema di reclutamento moderno del personale scolastico», ha detto, annunciando due linee di intervento.


«La strada scelta dal governo – e concordata con le organizzazioni sindacali – si sviluppa lungo due linee di intervento: accanto al concorso ordinario per la scuola secondaria, è previsto entro il 2019 anche un concorso straordinario riservato al personale precario con almeno tre anni di servizio».


Il decreto stilato da Fioramonti intende quindi intervenire dal punto di vista delle nuove assunzioni, per «dare risposte ai docenti non abilitati, che, oltre a poter partecipare al concorso, potranno ottenere l’abilitazione all’insegnamento purché abbiano 36 mesi di servizio svolti o nelle scuole statali, o in quelle paritarie».

Aumentare i docenti di sostegno

Nella seconda parte dell’audizione, Fioramonti ha affrontato il tema della scarsità di insegnanti di sostegno. «È necessario intervenire con delle soluzioni concrete e lavorare per cercare di garantire fin dall’avvio dell’anno scolastico il docente di sostegno per tutti gli alunni con disabilità», ha detto.

«A questo riguardo – ha aggiunto – la prima soluzione che vogliamo mettere in campo, avviandola con una interlocuzione con il Mef, è la stabilizzazione di una quota considerevole dei posti di sostegno da realizzare attraverso un allargamento dei posti in organico di diritto e riducendo in ugual misura quelli in organico di fatto».

Fioramonti ha spiegato di star predisponendo una misura che consenta una prima formazione sui temi dell’inclusione già durante l’anno in corso rivolta a tutti i docenti: «Su questo abbiamo giù stanziato milioni di euro, perché la scuola inclusiva non è soltanto quella che ha docenti di sostegno opportunamente formati, ma è una scuola che in tutte le sue ramificazioni e competenze concepisce la disabilità come un elemento integrato all’interno della struttura della comunità scolastica».

Aumento delle borse di studio e modifiche per la carriera accademica

A proposito della scarsità di borse di studio, Fioramonti ha annunciato lo stanziamento di 16 milioni di euro nella Manovra per arginare il fenomeno degli idonei senza borsa. «Nel settore dell’Università, così come nelle nostre scuole, bisogna intervenire per garantire sicurezza, innovazione e sostenibilità. Solo nel 20% delle nostre scuole i docenti fanno uso di materiali digitali nella didattica e ciò non è tollerabile. Vogliamo che questo numero aumenti per potenziare l’innovazione e la tecnologia a beneficio di tutto il corpo docenti e gli studenti».

«Vogliamo, inoltre, rinnovare le modalità di reclutamento dei docenti per fare sì che anche in Italia si possa diventare professore associato all’età di 35-36 anni e non molto oltre, come accade oggi», ha aggiunto.

Da settembre il clima sarà materia di studio

Come anticipato nei primi giorni di insediamento al Ministero dell’Istruzione, Fioramonti è tornato sul tema dell’insegnamento della sostenibilità nelle scuole. In un’intervista a Reuters ha dichiarato che «l’anno prossimo l’Italia sarà il primo Paese al mondo dove lo studio dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio».

Il ministro ha spiegato che da settembre prossimo «tutte le scuole dedicheranno 33 ore all’anno, circa un’ora a settimana, alle questioni relative ai cambiamenti climatici». «L’intero Ministero – ha detto – sta cambiando affinché la sostenibilità e il clima siano al centro del modello educativo».

Fioramonti ha insistito anche sulle modifiche al sistema base per portare l’Italia verso un’istruzione che sia innovativa. «Molte materie tradizionali, come geografia, matematica e fisica, saranno studiate in una nuova prospettiva legata allo sviluppo sostenibile», ha detto. «Prevediamo anche il potenziamento dell’AFAM e dell’insegnamento qualificato della musica e delle arti a partire dalla scuola primaria, fino alle superiori valutando possibilità di introduzione di materie specifiche e offerte formative strumentali».

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