«Siamo fatti così». L’episodio della serie sbarcata su Netflix che vi consigliamo di vedere. E rivedere

La serie è nata nel 1987. A quel tempo l’Organizzazione mondiale della sanità aveva ke sue cose a cui pensare ma non si doveva preoccupare di inserire i movimenti No vax tra le principali minacce di salute all’umanità intera

Siamo fatti così, il titolo con la quale veniva trasmessa su Italia 1, o Esplorando il corpo umano per la collezione DeAgostini, è una serie tv creata dal francese Albert Barillé per educare bambini (e adulti) al funzionamento del corpo umano. Ora è disponibile su Netflix.


Barillé aveva una filosofia molto netta: «Fate in modo che i nostri bambini vogliano sapere, suscitate la loro curiosità. Inoltre trattateli come persone con la loro propria ragione, che capiscono molto di più di quanto gli adulti vorrebbero farci credere. Essi saranno più forti per questo e ti saranno riconoscenti.»


Il primo episodio tradotto in italiano fu trasmesso in Canton Ticino, nel 1987, per poi approdare sulle reti Mediaset nel 1989. Nonostante la serie abbia più di 30 anni, rimane uno strumento attuale ed efficace per un primo approccio a temi complessi (compresa una commovente e accurata descrizione della morte e della mortalità).

Ecco tre motivi per riguardarsi l’episodio sulle vaccinazioni:

  • Non viene mai menzionata la correlazione vaccino/autismo

Ribadiamolo ancora: la vaccinazione non causa disturbi dello spettro autistico. Chiunque suggerisca il contrario sta promuovendo disinformazione. Il consenso scientifico – il giudizio della comunità globale di medici e biologi – esclude qualsiasi legame. La serie ci riporta a tempi meno complicati, in cui centinaia di migliaia di bambini non erano messi in pericolo mentre risorse preziose venivano tolte alla comprensione dei veri meccanismi dell’autismo.

Siamo fatti così è più vecchio di internet, veicolo principale di diffusione di questo pericoloso falso scientifico, e dell’articolo fraudolento che ne è il germe iniziale. Pubblicato nel 1998 sull’autorevole Lancet dal gastroenterologo Andrew Wakefield, il paper sosteneva di aver trovato tracce di RNA di virus del ceppo del morbillo usato nei vaccini negli intestini di bambini autistici. I risultati di Wakefield non sono mai più stati riprodotti, anche perché il medico radiato aveva falsificato i dati raccolti, dando vita «all’imbroglio più pericoloso degli ultimi cento anni».

  • Non vaccinarsi non è considerato un’alternativa

La serie mostra l’unica alternativa possibile alla vaccinazione: ammalarsi e rischiare la vita. Grosso, l’amico un po’ sfortunato di Pierrot, si prende il tetano ed è trasportato d’urgenza in ospedale. Grosso non è un No vax, ma un bambino sfortunato che ha saltato il richiamo del vaccino a scuola per un raffreddore.

Il cartone mostra come le tossine del tetano attacchino i nervi; il Maestro, in forma di medico, menziona solo di sfuggita il pericolo che raggiungano il midollo spinale – probabilmente perché le conseguenze non sono adatte alla visione dei più piccoli, trattandosi di terribili contrazioni dei muscoli che portano alla morte per soffocamento.

Questa sorte, per la fortuna dell’infanzia di molti, non tocca a Grosso, salvato da un siero antitetanico. Il tetano è uno dei primi vaccini che riceviamo – la prima dose al terzo mese di vita. Nei Paesi in via di sviluppo, dove è una delle principali cause di morte entro il primo anno di vita.

  • La vaccinazione è normalizzata

È il padre di Grosso a dire a Pierrot, il protagonista, che il figlio non andrà a scuola il giorno del richiamo. Ma di vaccini non si parla mai – il problema non è ideologico, anzi, ma fisiologico: Grosso ha il raffreddore, è più prudente stia a casa. Se ne sarà dimenticato? Non gli è mai stato comunicato? Non lo sappiamo.

Il contesto e lo stile di Siamo fatti così, decisamente datato e forse in parte migliorato dalla nostalgia di chi guarda, evidenzia comunque quanto le posizioni No vax siano figlie soprattutto dei nostri tempi, risultato tra i più negativi delle enormi potenzialità insite all’accesso universale alla pubblicazione (e alla visione) di contenuti in rete.

Nel 1987 l’Organizzazione mondiale della sanità aveva delle belle ‘gatte da pelare’, ma non si doveva preoccupare di inserire i movimenti No vax tra le principali minacce di salute all’umanità intera (insieme a Ebola, l’HIV e influenza pandemica globale).

Bonus

Poi c’è tutto il resto: la fantasia e la meravigliosa assurdità con il quale è mostrato il nostro funzionamento interno. Da Pierrot e Pti (coppia consolidata della serie) che hanno una loro versione linfocita, nonostante le loro forme umane finiscano addirittura per procreare, ai piedi prensili degli anticorpi.

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