Chiara Ferragni contro gli hater sposa l’idea di Marattin (e di Emma Marrone)

L’influencer vorrebbe rendere più semplice l’identificazione degli utenti in rete

Mettere un freno ai cosiddetti leoni da tastiera obbligandoli a fornire un documento d’identità. Una proposta lanciata formalmente dall’esponente di Italia Viva, Luigi Marattin, e che ha scatenato non poche polemiche, considerata anche la difficile realizzazione. Ancora prima di Marattin, l’idea era stata lanciata da Emma Marrone in una delle interviste rilasciate dopo lo stop a causa della malattia. Anche la notissima influencer Chiara Ferragni è della stessa opinione. In un’intervista a Sky dice: «Fornire i propri dati sicuramente potrebbe essere una delle soluzioni contro gli hater perché naturalmente il fatto che sei facilmente raggiungibile ed è facile capire chi tu sia rende le persone molto meno vogliose di cospargere gli altri di odio, penso. Quella potrebbe essere una buona soluzione». L’influencer, tra le prime a utilizzare i social per la promozione di marchi e prodotti, si è sempre esposta sulle piattaforme e per questa viene spesso presa di mira.


Recente la richiesta di archiviazione da parte di un pm di Roma della querela presentata da Ferragni e il marito Fedez contro un ex concorrente del Grande Fratello che aveva definito i due «idioti palloni gonfiati». La richiesta del documento di identità potrebbe dunque essere una soluzione, ma Ferragni non crede che il fenomeno dell’odio in rete possa essere davvero sconfitto. «Penso sia molto importante dire a tutte le persone che usano i social che il fenomeno degli hater purtroppo c’è e ci sarà sempre. La cosa più importante è veramente vivere come se questi commenti non esistessero, dare valore a queste persone è dar loro ragione, quindi l’idea è proprio che se loro non esistono nella tua mente, non esistono nella tua vita, non farci mai abbattere dagli hater perché io veramente sono la prima testimone di questa cosa», dice.


Dunque, da un lato rendere gli utenti più facilmente identificabili, dall’altro però cercare di non dare peso ai commenti, è questa la soluzione dell’«imprenditrice digitale», come lei stessa si descrive, contro gli hater. E Ferragni focalizza l’attenzione anche sui commenti sessisti che si trova sotto i post quotidianamente. «Da donna c’è questo senso di colpa con cui confrontarsi perché dedichi tanto tempo alla famiglia, ma anche al lavoro e a realizzare i tuoi sogni. A mio marito Fedez nessuno dice “perché lavori e non passi il tempo con tuo figlio?”, a me questa critica viene posta quotidianamente», afferma. Per quanto riguarda i giovani, la 32enne ammette che ci sono difficoltà in Italia nella realizzazione dei propri obiettivi. «Noi italiani abbiamo tante idee, ma ci manca fiducia nel nostro Paese. È ancora difficile creare un’azienda, io sono un po’ un’eccezione. In generale non è un Paese che aiuta i giovani, purtroppo».

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