ArcelorMittal, nuovo fronte al tribunale di Taranto. Denuncia dei commissari per «fatti lesivi dell’economia nazionale»

Si tratta del secondo caso in due giorni

Nuova denuncia contro i Mittal per la decisione di recedere dal contratto sull’Ilva. I commissari Ilva questa mattina hanno depositato in Procura a Taranto un esposto denuncia con al centro «fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell’economia nazionale», chiedendo alla Procura di verificare la sussistenza di ipotesi di reato.


La Procura di Taranto ha quindi aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti (modello 44) dopo l’esposto denuncia presentato oggi dai commissari dell’Ilva per «fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell’economia nazionale».


Finora il procuratore Carlo Maria Capristo non ipotizza reati, ma è quasi certo che saranno quelli commessi a danno dell’economia nazionale. La Procura ritiene di essere competente «perché – si apprende – eventuali reati sono stati commessi a Taranto».

Il fronte milanese

Ieri, 15 novembre, il Procuratore Greco a Milano aveva aperto un fascicolo esplorativo per verificare «l’eventuale sussistenza di ipotesi di reato» sul caso ArcelorMittal, decidendo di agire in giudizio nella causa di rescissione del contratto depositata dalla compagnia franco-indiana.

L’incontro avvenuto al ministero dello Sviluppo economico tra i sindacati e i vertici di ArcelorMittal si è concluso con un nulla di fatto. L’azienda è decisa ad andarsene da Taranto, sostenendo che non siano stati rispettati i termini del contratto, nello specifico per quanto riguarda la rimozione dello scudo penale.

Con l’incontro ancora in corso, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva annunciato su Facebook di aver depositato a nome del governo il ricorso d’urgenza a norma del codice di procedura penale (il cosiddetto 700) al fine di fermare lo spegnimento del centro siderurgico di Taranto. Anche Luigi Di maio ieri aveva riacceso i toni dello scontro, annunciando: «li trasciniamo in tribunale».

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