Mes, Di Maio: «Con Pd posizioni diverse. Il “pacchetto riforme” è da migliorare»

Dopo il vertice notturno, all’uscita da Palazzo Chigi ognuno tira l’acqua al proprio mulino

Tra i due litiganti sul Mes, decidano le Camere. È in sostanza questa la posizione raggiunta dopo il vertice notturno sul fondo salva stati. E all’uscita da Palazzo Chigi ognuno tira l’acqua al proprio mulino.


Se Dario Franceschini puntualizza: «Nessuna richiesta di rinvio all’Ue ma un mandato che rafforza il ministro Gualtieri a trattare al meglio l’accordo», Luigi Di Maio tira per i 5S: «Nessuna luce verde è stata data a Gualtieri finché il Parlamento non si esprimerà. Qualcuno lo chiama rinvio, qualcuno riflessione».


Il ministro degli Esteri torna a rimarcare subito dopo il vertice «posizioni diverse con il Pd sul tema», ma assume toni più concilianti rispetto gli aut aut dei giorni scorsi: «C’è stato un confronto civile e costruttivo. È chiaro che abbiamo opinioni diverse, il M5S da sempre è preoccupato del Mes e di una serie di riforme che riguardavano le banche. Dal mio punto di vista non è una cosa strana che due forze di governo abbiano opinioni diverse altrimenti stavamo insieme prima delle elezioni»

«Per noi non esiste solo il Mes, ma la riforma va valutata nell’ambito di un pacchetto di riforme nelle quali c’è tanto da cambiare – continua il ministro. – Il M5S all’interno della maggioranza scriverà una risoluzione di maggioranza in cui chiederemo che tutto questo pacchetto di riforme Ue venga migliorato in maniera considerevole perché parliamo di risparmi degli italiani».

Per quanto riguarda invece il caso Alitalia, di cui si è parlato durante il vertice, da qui la presenza al tavolo anche del titolare del Mise, Stefano Patuanelli, Di Maio conferma l’ok a un prestito ponte.

«Su Alitalia siamo tutti d’accordo che vada fatta una norma che permetta alla struttura commissariale di utilizzare il prestito ponte. Tutti siamo d’accordo che dobbiamo dare una chance a questa compagnia ma è arrivato il momento anche di fare un’azione di responsabilità sugli amministratori. Quando è che decideremo con un’azione di responsabilità chi è che ha causato i danni a Alitalia e facciamo pagare con il proprio patrimonio un po’ di ad che l’hanno utilizzata come bancomat?», conclude il capo politico del M5s.

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