«Ultimo piano» di un palazzo romano: il film di giovani registi e sceneggiatori su una generazione che non si arrende – Video

È una storia di precarietà, gioventù e delicatezza di ragazzi impreparati di fronte a un mondo più brutale di come gli era stato raccontato

«Racconta quello che conosci». I nove giovani registi della scuola Gian Maria Volonté hanno capito che posare lo sguardo sul loro stesso universo avrebbe dato vita a un racconto sincero e ficcante. Nel loro film, le storie di precarietà, gioventù e delicatezza sono quelle di molti ventenni che si trovano impreparati nell’affrontare un mondo più brutale di come gli era stato raccontato. E che li porta a guardarsi intorno, in questa Roma diroccata, tra San Lorenzo e Tor Marancia, ma senza pensare a domani, perché il futuro fa paura.


All’ultimo piano di un condominio scrostato vivono quattro coinquilini. Diana, studentessa al primo anno di Giurisprudenza arrivata da poco in Italia dall’Ucraina, Mattia che fa il rider, Flora, giovane barista che deve fare i conti con il ritorno nella sua vita del figlio cresciuto con il padre. E poi c’è il proprietario di casa, Aurelio, ex cantante punk, che abita con loro e non esce di casa da 25 anni, barricato nei ricordi della sua band.


Le vite e le fragilità di questi quattro personaggi si intrecciano, così come dialogano le scritture e i punti di vista dei nove ragazzi che hanno diretto il film, gli otto sceneggiatori e i sessanta giovani che hanno lavorato al film. «Ultimo Piano» è un racconto collettivo di fine studi, ed è stato molto ben accolto al Festival del Cinema di Torino e alla proiezione romana di sabato 30 novembre al Nuovo Cinema Sacher.

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