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Maltempo, l’Italia al sesto posto nel mondo per numero di vittime per eventi climatici estremi

04 Dicembre 2019 - 12:23 Redazione
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Gli autori del rapporto - fatto circolare a Madrid durante la COP 25 - concludono che «i segni del cambiamento climatico non possono più essere ignorati»

L’ondata di maltempo che nelle ultime settimane ha travolto l’Italia – basta pensare a Venezia allagata o alle cascate d’acqua nel centro di Matera – non è un caso isolato e le vittime registrate vanno a sommarsi a un numero che segna un triste primato: secondo l’ultimo rapporto Germanwatch – pubblicato il 4 dicembre – negli ultimi 20 anni (dal 1999 al 2018) l’Italia è al sesto posto nel mondo per il numero di vittime causate dagli eventi meteorologici estremi.

Un trend negativo per l’Italia

Si conferma dunque un trend che era già confermato l’anno scorso. Soltanto nel 2018 invece l’Italia si classifica al 28esimo posto per numero di morti e all’ottavo invece per perdite economiche legate a eventi climatici estremi, in peggioramento rispetto al 2017 in cui si era classificata rispettivamente al 35esimo e al 13esimo posto.

Si tratta comunque di una posizione alta, sopratutto se si considera che nell’ultimo ventennio l’Italia è al 26esimo posto tra i paesi al mondo più colpiti dagli eventi estremi (nel 2018 è leggermente più alta, al 21esimo posto). Dati che indicano, oltre alla vulnerabilità dell’Italia agli eventi climatici estremi, anche un’alta incidenza di questi sul Paese.

La Germania terza a sorpresa, ma in media sono i Paesi meno sviluppati a soffrire di più

Sono comunque la Germania, il Giappone e le Filippine i paesi ad essere stati più duramente colpiti nel 2018 da fenomeni climatici estremi come alluvioni, temporali e ondate di caldo.

In prospettiva storica invece – ovvero nel ventennio che va dal 1999 al 2018 – non ci sono paesi europei tra le zone che hanno sofferto di più (Puerto Rico, Myanmar e Haiti). Dei dieci Paesi più colpiti in questo periodo, sette sono in via di sviluppo infatti.

Non sono solo le alluvioni a provocare danni e perditi. Negli ultimi anni l’Europa ha pagato lo scotto di ondate di caldo che nel corso di un secolo sono diventate cento volte più probabili. Così si spiega anche il primato della Germania che – come l’India e il Giappone – ha sofferto particolarmente il caldo lo scorso anno.

Il bilancio: in Italia 51 decessi nel 2018 e perdite per 3,62 miliardi di dollari

L’ondata di caldo iniziata in Germania ad aprile e finito a luglio – il più caldo di sempre nel paese – avrebbe portato alla morte di 1.234 persone. Un numero di poco inferiore al totale di morti (per ragioni simili: ondate di caldo ma anche alluvioni) in Giappone (1.282). L’Italia in confronto – secondo i dati ottenuti da Open – conta 51 per maltempo nello stesso anno.

Sostanziali anche i danni economici: 35,8 miliardi di dollari in Giappone, 4,5 miliardi nelle Filippine e 5 miliardi in Germania. I danni in Italia sono stati invece di 3,62 miliardi di dollari (pari a circa un decimo del totale negli ultimi 20 anni: 29,77 miliardi di dollari).

Numeri impressionanti che assumono contorni ancora più preoccupanti se visti nell’arco degli ultimi vent’anni: si parla di circa 3,54 mila miliardi di dollari e quasi mezzo milione di persone morte (495 mila) a causa del maltempo.

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