Alitalia, niente offerta da Lufthansa prima di giugno 2020 (e senza ristrutturazione)

Non è ancora chiaro se Lufthansa cerchi una collaborazione commerciale o se voglia investire nell’azienda Italiana. Ma prima vuole dei miglioramenti concreti e un abbattimento dei costi

Si complica l’ipotesi di un accordo con Lufthansa su Alitalia: secondo il Corriere della Sera, che cita fonti del governo tedesco, la compagnia aerea tedesca difficilmente sarebbe disposta ad arrivare a un accordo senza che prima si concretizzi una ristrutturazione con ulteriori investimenti pubblici. Per sintetizzare, niente accordi senza che prima ci sia un chiaro segnale di cambiamento da parte dell’azienda e un miglioramento sul fronte economico. Non ci sarebbero indicazioni chiare rispetto alla necessità o meno di effettuare ulteriori licenziamenti – anche se secondo Agi Lufthansa chiederebbe 5.500 esuberi – ma il taglio dei costi rimane uno degli obiettivi principali. Da qui l’esigenza di posticipare un potenziale accordo che slitterebbe così a giugno 2020. Non è ancora chiaro se l’accordo dovrebbe prevedere una semplice collaborazione tra le compagnie o un investimento. Ma ciò che è certo è che non è bastato dunque il prestito ponte da 400 milioni di euro – il decreto Alitalia – approvato dal Consiglio dei ministri il 3 dicembre per rendere più appetibile la compagnia di bandiera italiana.


Il debutto per il Commissario Leogrande

Nel frattempo, martedì 17 dicembre è previsto un incontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, e i sindacati al quale dovrebbe partecipare anche il commissario unico Giuseppe Leogrande. Lo scopo è fare chiarezza sullo scioglimento del consorzio che avrebbe dovuto rilanciare la compagnia e su cui sono pesate le incertezze riguardo il ruolo di Atlantia. Il nuovo commissario, insieme al ministro, cercherà di concordare con i sindacati le strategie per ridare lustro alla compagnia e renderla più appetibile a qualche grande compagnia internazionale.


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