L’Australia in fiamme, lanciata una petizione per fermare i fuochi d’artificio di Capodanno

In risposta alle devastazioni del fuoco è stata promossa una petizione per utilizzare i fondi necessari per i tradizionali (e costosissimi) fuochi di artificio della notte di San Silvestro a Sydney per combattere i roghi che da settimane divampano senza sosta

L’Australia, ancora una volta, è devastata dagli incendi e sono ormai più di 100 i terribili roghi che, in tutto il Paese, hanno distrutto oltre tre milioni e mezzo di ettari, nell’estate più calda di sempre. Nel sud del Paese decine di migliaia di persone dovranno lasciare le loro case e i luoghi di vacanza.


La petizione

In risposta alle devastazioni del fuoco è stata promossa una petizione, che ha già raccolto 260mila adesioni, per utilizzare i fondi necessari per i tradizionali (e costosissimi) fuochi di artificio della notte di San Silvestro a Sydney per combattere gli incendi che da settimane divampano senza sosta in particolare nello stato australiano del New South Wales, regione che da sola ha visto andare in fumo 3 milioni di ettari di vegetazione e centinaia di case.


Il “no” delle autorità

Le principali città, da Sydney a Newcastle, sono invase da settimane dal fumo, che è anche visibile dallo spazio. Ma le autorità di Sydney, malgrado la densa coltre, non se la sentono di rinunciare al consueto spettacolo di fine anno che si rispecchia nelle acque per il quale quest’anno è stata prevista una spesa di 4,5 milioni di dollari.

La petizione, organizzata su Change.org, chiede che questi fondi siano spesi per sostenere i vigili del fuoco volontari e gli agricoltori messi in ginocchio da fuoco, fumo e siccità. Il caldo record, oltre i 40 gradi, i forti venti secchi e una siccità che non dà tregua da mesi hanno creato un’emergenza a cui non si riesce porre rimedio.

Città evacuate e a rischio la sopravvivenza dei koala

Nemmeno gli occasionali temporali riescono a portare una tregua: il danno causato dai fulmini supera di gran lunga il sollievo di un po’ di pioggia. Oggi l’emergenza è nello stato di South Australia, dove nella regione di East Gippsland, a ovest di Adelaide, sono stati già inghiottiti 130mila ettari e l’area a rischio è stata valutata in circa 15mila chilometri quadrati.

Nell’area, oltre 30mila turisti sono stati costretti ad abbandonare i propri alloggi, perché le strade principali, le vie di fuga, potrebbero diventare inagibili in poche ore. L’intera cittadina di Goonergah, circondata da un’antica foresta primaria che ora rischia di andare in fumo, è stata sgomberata. Gli incendi, soprattutto quelli giganteschi del New South Wales, che circondano Sydney e stanno distruggendo le foreste di eucalipti delle Blue Mountains, privano i koala del loro habitat e ne mettono in pericolo la sopravvivenza.

Il Falls Festival di Lorne (festival di musica e arte che si tiene da 27 anni), non lontano da Melbourne (Stato di Victoria) è stato cancellato. I circa 9.000 appassionati accorsi all’evento hanno dovuto lasciare il campeggio allestito per la manifestazione nella mattinata del 29 dicembre.

Quattro volte gli ettari bruciati in Amazzonia

A titolo di paragone, i grandi incendi che hanno imperversato nel 2018 in California hanno distrutto “soltanto” 1,8 milioni di ettari e quelli di quest’anno in Amazzonia 900mila ettari, contro i 3,5 milioni dell’Australia in quattro-cinque mesi.

L’estensione dei fronti è una delle più grandi di sempre, mentre le oltre 800 case distrutte ne fanno il quarto incendio più grave in 100 anni, secondo l’istituto per le emergenze Risk Frontiers.

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