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“Non solo Mattarella”: di cosa hanno parlato i leader dei principali Paesi del mondo nei loro discorsi di fine anno

01 Gennaio 2020 - 10:47 Redazione
merkel macron e putin
merkel macron e putin
Dai temi ambientali alla riforma delle pensioni, dall'unità della Russia alle proteste di Hong Kong. Dai discorsi dell'ultimo dell'anno dei principali leader emerge l'agenda politica mondiale del 2020

Dall’ambientalismo della cancelliera tedesca Angela Merkel al presidente cinese Xi Jinping che cerca la pace con Hong Kong, passando per il presidente francese Emmanuel Macron che ha annunciato di non fare passi indietro sulla riforma delle pensioni: dai discorsi di fine anno dei leader dei principali Paesi del mondo emergono le loro preoccupazioni e di conseguenza l’agenda politica mondiale del 2020.

L’ambientalismo di Angela Merkel

Angela Merkel ha promesso un impegno sui temi ambientali: «Il riscaldamento del nostro pianeta è reale. Ed è una minaccia. Dobbiamo intraprendere tutto ciò che è umanamente possibile, per combattere questa sfida. E si può ancora fare».

German Chancellor Angela Merkel records her New Year’s speech at the Chancellery, Berlin, Germany, 30 December 2019. EPA/CHRISTIAN MARQUARDT / POOL

«È vero – ha aggiunto – con i miei 65 anni sono in un’età per la quale non vivrei le conseguenze del cambiamento climatico, che arriverebbero se la politica non agisse. Sono i nostri figli e i nostri nipoti che dovranno vivere con le conseguenze di ciò che facciamo o di ciò che tralasciamo. Perciò impegnerò tutte le mie forze, affinché la Germania dia il suo contributo, ecologicamente, economicamente e socialmente, per controllare il cambiamento climatico».

Quando la Germania avrà la presidenza europea si impegnerà «per un incontro con i Paesi dell’Africa»: «Solo se le persone hanno la chance di una vita pacifica e sicura l’esodo e la migrazione caleranno».

Macron va avanti sulle pensioni

Il presidente francese Emmanuel Macron, invece, ha annunciato di voler «portare a termine» la riforma delle pensioni nonostante gli scioperi. «Capisco come le decisioni prese possano causare timori e proteste», ha detto. «Dovremmo quindi rinunciare a cambiare il nostro Paese? No poiché abbandoneremmo quelli che il sistema ha già abbandonato, tradiremmo i nostri figli, i loro figli dopo di loro, che dovrebbero quindi pagare il prezzo per le nostre rinunce. Questo è il motivo per cui verrà attuata la riforma delle pensioni».

I tempi «turbolenti» della Russia di Putin

Russian President Vladimir Putin speaks during his annual New Year’s address to the nation in Moscow, Russia, 31 December 2019. EPA/MIKHAEL KLIMENTYEV /

Ma c’è anche il discorso del presidente russo Vladimir Putin: «Viviamo in tempi turbolenti, dinamici e contraddittori – ha detto poco prima dell’inizio del 2020 – ma possiamo e dobbiamo fare tutto il possibile affinché la Russia si sviluppi con successo. Solo insieme risolveremo le questioni che la società e il nostro Paese devono affrontare. La nostra unità è la base per raggiungere gli obiettivi più alti». E, per la prima volta in sei anni, i presidenti di Russia e Ucraina si sono scambiati telefonicamente gli auguri di buon anno.

Xi Jinping cerca la pace con Hong Kong

Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito che la situazione di Hong Kong ha «influenzato gli animi delle persone» e che, adesso, urge «un contesto sociale armonico e stabile». «Il 2020 sarà una pietra miliare nella nostra storia per vincere la battaglia contro la povertà» ha concluso.

La minaccia di Kim Jong-un

Kim Jong-un, invece, ha approfittati dell’ultimo dell’anno per minacciare tutti i Paesi del Pianeta. «Il mondo sperimenterà una nuova arma strategica» di cui il suo Paese entrerà in possesso «nel prossimo futuro», ha detto il leader della Corea del Nord «Gli Stati Uniti stanno sollevando richieste contrarie agli interessi fondamentali del nostro Stato e stanno adottando un atteggiamento da gangster» ha spiegato.

Immediata la risposta di Donald Trump: «Abbiamo firmato un contratto che parla di denuclearizzazione. Era la frase numero uno, è stata scritta a Singapore. Penso che sia un uomo di parola».

Foto in copertina: Charles Platiau | Epa

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