Piersanti Mattarella, 40 anni fa il delitto per volere di Cosa nostra: la commemorazione a Palermo

Cinque corone di fiori, tra cui per la prima volta quella del governo, sono state posizionate ai lati della targa, in via Libertà a Palermo

Era il 6 gennaio del 1980 quando a Palermo veniva ucciso per volere di Cosa Nostra l’allora presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica, Sergio. Oggi, a distanza di quarant’anni, si è tenuta una cerimonia commemorativa proprio davanti al luogo dell’eccidio.


Cinque corone di fiori, tra cui per la prima volta quella del governo, sono state posizionate ai lati della targa, in via Libertà a Palermo. Presenti i familiari, tra cui figli e nipoti di Mattarella. Per il governo era presente il ministro del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano; per la Regione Siciliana il governatore Nello Musumeci e il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè; per il comune il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Le reazioni

«La mafia che ha voluto uccidere Piersanti Mattarella non ha vinto, eppure non ha nemmeno perso perché quella riforma profonda delle istituzioni che Mattarella voleva realizzare in Sicilia, e di cui c’è bisogno in tutto il Paese, è un lavoro che ancora deve essere portato a compimento: le ragioni per cui è stato ucciso sono ancora attuali», queste le parole del ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, a margine della commemorazione. «Ricordare la barbara uccisione di Piersanti Mattarella è un dovere per chi non vuole arrendersi all’oppressione criminale delle mafie e crede nel riscatto del Sud», ha scritto su Twitter Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

«Un uomo con la schiena dritta che ha pagato con la vita il coraggio di sconfiggere la mafia. Ricordare e onorare il suo nome ci aiuta a non abbassare mai la guardia nella difesa dello Stato» è il commento, invece, di Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo e Presidente della Commissione Affari Costituzionali al Parlamento Europeo.

«Un sacrificio che va spiegato alle nuove generazioni. Non solo in Sicilia. Sono vicina al Presidente della Repubblica in questa giornata di commemorazione e dolore», ha scritto su Facebook la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Infine c’è il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Per non dimenticare chi ha vissuto e lottato per un’Italia senza mafie, per un’Italia più libera. Per sempre grazie!».

Foto in copertina: Elvira Terranova su Twitter

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