Cori a Balotelli in Brescia-Lazio, dopo la multa il giudice indaga su chi li ha fatti partire tra i tifosi laziali

Nel corso della match, alla mezz’ora di gioco, l’attaccante del Brescia aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro per segnalare il comportamento dei tifosi biancocelesti. «È la seconda volta», aveva detto al direttore di gara

Il giudice sportivo della Serie A ha chiesto alla procura Figc un supplemento di indagine sui cori di discriminazione razziale e sugli insulti a Mario Balotelli da parte dei tifosi laziali, domenica scorsa in Brescia-Lazio. A riferirlo è l’agenzia Ansa. In particolare, il giudice Mastandrea vuole approfondire il settore dal quale provenivano i cori. Alla Lazio intanto è stata inflitta una multa di 20 mila euro. La richiesta di supplemento di indagini – ufficializzata dalla Lega con un comunicato – riguarda in particolar «l’effettivo posizionamento (settore o sotto settore) prevalentemente occupato nelle gare casalinghe, in base alle risultanze degli organi preposti all’ordine ed alla sicurezza pubblica, dei sostenitori nel cui ambito si collocavano i responsabili di tale coro» e «la fattiva collaborazione della Lazio nell’individuazione dei soggetti coinvolti in tale manifestazione discriminatoria».


Gli accertamenti riguardano eventuali «ulteriori provvedimenti per «l’eventuale recidiva»: il giudice in sostanza vuole capire se sulla base dei precedenti si renda necessario la chiusura di settori della Curva Nord dell’Olimpico e in caso di quali. La Lazio, in ogni caso, e’ stata multata di 20 mila euro per «cori di discriminazione razziale» al 21′ e al 29′ del primo tempo, e per un coro di insulti nella stessa occasione e al 42′ del primo tempo. Nel corso della match, alla mezz’ora di gioco, l’attaccante del Brescia aveva richiamato l’attenzione dell’arbitro per segnalare il comportamento dei tifosi biancocelesti. «È la seconda volta», si era potuto intuire distintamente dal labiale di Balotelli. Il direttore di gara Manganiello aveva risposto: «Ora ci penso io». Dalla curva laziale si erano uditi anche qualche «buu» nei confronti del calciatore: lo speaker dello stadio aveva quindi letto il comunicato che invita il pubblico a non intonare cori di discriminazione.


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Lo stesso Balotelli aveva voluto replicare ai cori razzisti con un post su Instagram in cui si leggeva: «Laziali presenti oggi allo stadio, vergognatevi». L’attaccante del Brescia aveva aggiunto al video del suo gol durante l’incontro, e al commento all’indirizzo dei tifosi biancocelesti, l’hashtag #saynotoracism. La società S.S. Lazio, attraverso una nota, si era dissociata dalla condotta dei suoi tifosi: «Come sempre avvenuto in passato la S.S.Lazio si dissocia nella maniera più tassativa dai comportamenti discriminatori messi in atto da una sparutissima minoranza di tifosi nel corso della partita con il Brescia». «La società – ribadiva il club – ribadisce ancora una volta la condanna nei confronti di simili ingiustificate intemperanze e conferma l’intento di perseguire giudiziariamente chi di fatto tradisce la propria passione sportiva provocando una grave lesione alla immagine della società e della squadra biancoceleste».

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