Aereo caduto a Teheran, l’Iran: «Tornava indietro per un problema». Ma ora Zelensky vuole un’indagine internazionale

Sempre più dubbi da parte dell’Ucraina sulla versione di un problema tecnico come causa dell’incidente in cui sono morte 176 persone

Un video sul suo profilo Facebook dalla durata di meno di cinque minuti per annunciare l’istituzione di una Commissione che faccia luce sulle cause che hanno portato alla caduta di un aereo in Iran e per chiedere un’indagine internazionale, perché Volodymyr Zelensky promette: «Arriveremo alla verità». Intanto l’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana ha fatto sapere che «l’aereo, che all’inizio si dirigeva verso est per lasciare la zona dell’aeroporto, ha girato a destra a causa di un problema e stava tornando all’aeroporto nel momento dell’incidente». Già nella giornata di ieri, 8 gennaio, erano stati avanzati dubbi sulla veridicità della prima versione circolata sull’incidente aereo in cui sono morte 176 persone secondo la quale la causa sarebbe stata un problema al motore. Questa mattina, il presidente ucraino in un video su Facebook ha annunciato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sull’incidente. «I nostri esperti stanno già andando a Teheran – ha detto Zelensky – . Mi auspico collaborazione da parte delle autorità iraniane per quanto riguarda la decodifica delle informazioni contenute nella scatola nera». Scatola nera che ieri, appunto, era stata negata da parte dell’Iran. «Oggi parlerò con il presidente iraniano e gli ripeterò la necessità di arrivare presto alla verità», ha detto il presidente. E ha invitato il Canada a collaborare all’indagine. 63 sono infatti i canadesi morti nell’incidente, 82 le vittime iraniane, 11 ucraini, 10 svedesi, 4 afgani, tre britannici e tre tedeschi. Il presidente ha anche vietato alle compagnie aeree ucraine di effettuare voli in Iraq e Iran. Infine Zelensky ha chiesto di evitare speculazioni e dare il tempo alle indagini per arrivare a stabilire la verità.


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