«Irriconoscenti, parassiti, malati di mente»: Di Stefano a testa bassa in difesa del capo Di Maio

Il fronte dei grillini scontenti si fa sempre più ampio. L’ultimo atto, in ordine di tempo, è un documento firmato da alcuni senatori in cui si chiedono, in sostanza, le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento

Il fronte dei grillini scontenti si fa sempre più ampio. Dopo le ultime defezioni degli scorsi giorni, tra chi ha sposato “Eco” il progetto di Fioramonti e chi ha preferito passare direttamente alla Lega, arriva a scaldare un clima già incandescente un documento firmato da alcuni senatori grillini che chiedono, in sostanza, le dimissioni del capo politico del Movimento.


Ma in difesa di Luigi Di Maio, è intervenuto il sottosegretario al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano, che in un post durissimo ha attaccato chi critica il capo politico del M5s.


«L’ipocrisia è un male, ma l’irriconoscenza è persino peggio», ha scritto Di Stefano su Facebook. «Combatto per il Movimento 5 Stelle da principio e riconosco benissimo i volti di chi al mio fianco ha fatto crescere quel progetto fino a divenire il sogno che stiamo vivendo di cambiare in meglio il nostro amato Paese».

Tra i volti, per il sottosegretario, c’è anche quello di Luigi Di Maio che Di Stefano definisce «persona onesta, instancabile e innamorata dell’Italia». «Persona alla quale si possono certamente attribuire errori perché, a differenza di altri, si è sempre assunto responsabilità enormi invece che esclusivamente meriti dei successi», continua nel post.

Per il sottosegretario, senza Di Maio, il M5s non sarebbe mai andato al governo: «Ora amici miei, attivisti o simpatizzanti che siate, siete liberi di scegliere se fare di questo momento un facile j’accuse contro Luigi, o più onestamente aiutarci a riprogettare il nostro futuro grazie a Luigi».

Ma è alla fine che arriva l’attacco più duro: «Siete persino liberi di credere alle favole che stanno raccontando i parassiti che ci stanno succhiando il sangue dall’interno, ma a questo non c’è cura se non la psichiatria».

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