C’è un dibattito (inutile) sul prossimo erede dei Savoia. Ma l’Italia è sempre una Repubblica

di OPEN

«La prima cosa che mi ha chiesto Vittoria è stata “papà dovrò studiare di più?”. Le ho detto che l’aiuterò»

«E di certo era anacronistico… In una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne». Con queste parole Emanuele Filiberto ha spiegato che da ora in avanti anche le donne potrebbero essere alla guida del casato. Nello specifico la prescelta sarà Vittoria, figlia di Emanuele Filiberto e al momento 16enne. Le opzioni, d’altronde, non potevano essere molte dal momento che il nipote di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, non ha figli maschi. «In realtà potremmo ancora avere un maschio…», si giustifica. Ecco. Anacronistico. Secondo l’Enciclopedia Treccani questo termine indica un «errore cronologico per cui si pongono certi fatti in tempi in cui non sono avvenuti». E forse, con tutto il rispetto per la giovane Vittoria, è giusto ricordare a Emanuele Filiberto che l’unica eredità che hanno da passare i Savoia sono i loro beni privati. Nel 14° articolo delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione è chiarito bene che: «I titoli nobiliari non esistono più», anche se già qualcosa si poteva intuire leggendo le prime parole delle carta alla base del nostro ordinamento: «L’Italia è una Repubblica».


Tutti i nuovi titoli di Vittoria di Savoia

Vittorio Emanuele, padre di Emanuele Filiberto, ha specificato i titoli che intende assegnare alla nipote: «Come tratto di speciale benevolenza confermiamo alla nostra diletta nipote Vittoria Cristina Chiara Adelaide Maria il trattamento di Altezza Reale, la qualità di Principessa Reale e le conferiamo il titolo di principessa di Carignano seguito dal titolo di marchesa d’Ivrea». E non solo, c’è anche la nomina a Dama di Gran Croce, decorata del Gran Cordone, dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Mentre la sorella minore è principessa di Chieri e contessa di Salemi


La replica della Consulta dei senatori del Regno

Oltre ai Savoia, esistono anche diverse associazioni private a cui piace conservare i vecchi titoli nobiliari. E una di queste non ha nemmeno accettato di buon grado la proposta di Emanuele Filiberto. La Consulta dei senatori del Regno, associazione privata fondata nel 1955 da 160 ex senatori del Regno d’Italia, ha rilasciato un comunicato dopo l’annuncio della nuova linea dinastica:

La legge salica è immodificabile. Solo nell’esercizio effettivo dei loro poteri e nell’ambito di una nuova Costituzione la Corona e i due rami del Parlamento potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto

La legge salica è un’antichissima legge, adottata anche dai Savoia, che proclama: «Nessuna terra può essere ereditata da una donna, ma tutta la terra spetta ai figli maschi». Visto che Umberto II non ha mai riconosciuto l’esito del referendum tra monarchia e repubblica del 1946, il titolo di reale è sempre passato da un primogenito maschio all’altro. Nel frattempo, le celebrazioni per la Festa della Repubblica Italiana sono previste per il 2 giugno, anche quest’anno.

Foto di copertina: Ansa | La famiglia Savoia al santuario di Vicoforte

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