‘Ndrangheta, arrestati il presidente di una banca e medico nel Crotonese. Altra indagine per il Pd Adamo

L’inchiesta ha scoperchiato le ingerenze mafiose nelle attività del comune di Cutro, con solidi sostegni di professionisti locali

La Guardia di finanza di Crotone ha arrestato tre persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro, denominata “Thomas”, sulle presunte ingerenze della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri nelle attività del Comune di Cutro. Gli arrestati sono Ottavio Rizzuto, attuale Presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo del Crotonese e già dirigente, dal 2007 al 2015, dell’Area tecnica del Comune di Cutro; Alfonso Sestito, medico cardiologo al Policlinico Gemelli di Roma e l’imprenditore Rosario Le Rose.


I tre arresti a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dei pm della Dda Paolo Sirleo e Domenico Guarascio su direttive del capo della Procura, Nicola Gratteri. La Guardia di finanza di Crotone, nel corso dell’indagine e dell’esecuzione degli arresti, si é avvalsa del concorso del Nucleo speciale Polizia valutaria.


L’ex vicepresidente regionale

Nell’indagine risulta indagato anche l’ex vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, già coinvolto nell’inchiesta dello scorso dicembre da parte della procura guidata da Gratteri. «Sono stati acquisiti elementi – riferisce una nota stampa della Dda – relativi a un traffico di influenze illecite. Asse di congiunzione fra i diversi ambienti della società calabrese era il presidente della Banca di credito cooperativo del Crotonese Ottavio Rizzuto», che é una delle tre persone arrestate nel corso dell’operazione. In tale contesto, informazioni di garanzia sono state notificate a Nicola Adamo ed a Giuseppe Tursi Prato, ex consigliere della Regione Calabria, «già condannato nel 2004 – é detto nel comunicato della Dda – per vari reati, fra cui quello di associazione mafiosa, per il reato di traffico di influenze illecite».

L’indagine

Le persone coinvolte nell’operazione sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e di estorsione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, reati questi ultimi tutti aggravati dalle modalità mafiose.

«Le indagini consentono di asserire – si legge in una nota stampa della Dda di Catanzaro – come negli anni la cosca di ‘ndrangheta capeggiata dal Nicola Grande Aracri abbia esercitato la sua influenza sul Comune di Cutro gestendo di fatto numerosissimi appalti e traendone diretto e cospicuo giovamento economico. Figura centrale di questa metastasi criminale era Ottavio Rizzato. La Guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione, ha eseguito una serie di perquisizioni nella sede legale e nelle filiali di Cutro e di Isola di Capo Rizzuto della Banca di credito cooperativo del Crotonese».

«Il quadro probatorio acquisito – continua la nota – ha consentito di far luce sulle agevolazioni ed i favoritismi che Rizzuto ha effettuato a vantaggio delle cosche di ‘ndrangheta locali in ragione delle funzioni ricoperte nel tempo, con particolare riferimento all’imprenditore Rosario Le Rose. Quest’ultimo, attraverso l’attività commerciale Idro Impianti srl, è risultato essere affidatario di tutte le commesse del Comune di Cutro, dal 2007 al 2015, operando in sostanziale regime di monopolio».

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