Iran, il ministro degli Esteri sul fallimento dell’accordo nucleare: «L’Europa si è venduta a Trump come col bullo del liceo»

Il presidente americano avrebbe imposto il 25% di tariffe sul mercato europeo dell’automobile nel caso i suoi alleati si fossero rifiutati di puntare il dito contro l’Iran

Francia, Germania e Gran Bretagna «hanno venduto i resti del Jcpoa (l’accordo sul nucleare iraniano, ndr) per evitare i nuovi dazi di Trump. Non funzionerà, amici miei. Non fate altro che stuzzicare il suo appetito. Ricordate il vostro bullo del liceo? Se volete vendere la vostra integrità, fate pure. Ma non pretendete di avere alte ragioni morali o legali. Perché non ne avete».


A dirlo è il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. L’indiscrezione arrivata dal Washington Post secondo cui giorni prima che i tre Paesi accusassero l’Iran di aver violato l’accordo sul nucleare, Trump avrebbe intimato ai firmatari del Jcpoa di sanzionare l’Iran. Il capo della Casa Bianca avrebbe quindi minacciato di imporre il 25% di dazi sui suoi alleati europei nel caso in cui avessero rifiutato di puntare il dito contro Teheran.

La tassazione avrebbe riguardato il mercato delle automobili europee, avrebbero avvertito alcuni funzionari di Trump. «La minaccia tariffaria è una tattica simile alla mafia, e di solito le relazioni tra alleati non funzionano in questo modo», ha dichiarato Jeremy Shapiro, direttore dell’European Council on Foreign Relations.

Il 15 gennaio, Francia, Germania e Gran Bretagna hanno deciso di avviare il meccanismo di risoluzione delle dispute previsto dall’accordo attraverso cui ora una Commissione Congiunta, avrà quindici giorni per risolvere il problema ed evitare un’uscita completa dall’accordo delle parti europee.

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