Migranti, l’annuncio di Di Maio: «Presto un nuovo patto europeo sulla questione dell’immigrazione»

«L’Italia è il Paese che ha dato di più in questi anni ed è stata lasciata sola, ora tocca a qualcun altro», ha detto il ministro degli Esteri

«La Commissione europea ha riaperto il negoziato in materia di migrazione e asilo». A dare l’annuncio, tramite Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il 21 gennaio il capo politico del Movimento 5 stelle ha affermato che «presto si arriverà a un nuovo patto europeo sulla questione migratoria». Il ministro, durante un incontro con il vicepresidente della Commissione Margaritīs Schinas e la commissaria agli Affari interni e per le migrazioni Ylva Johansson, ha voluto precisare che «l’Italia è il Paese che ha dato di più in questi anni ed è stata lasciata sola, ora tocca a qualcun altro».


«Il nostro Paese rientra tra i 5 che hanno accolto più migranti in Unione europea, ma le richieste di asilo sono più alte altrove, ad esempio in Francia, e ciò dimostra che gran parte delle persone che sbarcano sulle nostre coste non hanno intenzione di restarci, anzi vogliono poi andarsene nel Nord Europa», ha precisato Di Maio, prima di farsi portavoce di tre richieste dell’Italia all’Unione europea: «Intanto va superato Dublino e il principio di chi prima accoglie, poi gestisce».


«Poi – ha aggiunto -, ci sono i rimpatri volontari. L’Ue, innanzitutto, deve occuparsene ricorrendo a Frontex e lo deve fare elaborando una lista di Paesi sicuri dove rimpatriare, come abbiamo già fatto in Italia, al fine di velocizzare le operazioni; in questo senso, vanno pensati anche degli incentivi a livello Ue nei confronti di quei Paesi africani, e non solo, che si mostrano disposti a ricevere il rimpatrio. Incentivi commerciali o sulla politica dei visti».

«Infine servono più soldi nel bilancio Ue sull’immigrazione, più risorse per aiutare i Paesi di origine. Bisogna prevenire, giocare d’anticipo, incidere sulle ragioni delle migrazioni», ha detto il ministro. In conclusione, ha voluto ribadire il concetto che: «l’Italia è il Paese che ha più subito in Europa la crisi migratoria degli ultimi 10 anni, in particolare da quando nel 2011 qualcuno bombardò la Libia. Ed è per lo stesso motivo che continuiamo a dire che non esiste una soluzione militare alla crisi libica. Abbiamo pagato colpe che non avevamo e oggi all’Ue abbiamo inviato un messaggio chiaro: senza l’Italia, l’Ue non può farcela, e per questo ci aspettiamo che le nostre richieste siano accolte».

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