Le spine di Salvini dopo la sconfitta in Emilia Romagna, Meloni e Berlusconi alzano la voce: basta uomo solo al comando

E anche il braccio destro del leader della Lega Giorgetti deve ammettere: dopo il crollo di Forza Italia, la Lega non sa sfondare nelle città

Difficile far finta di niente anche nel centrodestra dopo la sconfitta in Emilia-Romagna alle Regionali del 26 gennaio. Non basta la vittoria in Calabria per ricompattare la coalizione attorno a Matteo Salvini e l’impresa idealmente sfiorata nella regione di Stefano Bonaccini. Anzi proprio per come sono andate le cose, gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno molti più argomenti per scrollare il leader della Lega e costringerlo a sedersi al tavolo con loro.


Di errori nella campagna emiliano-romagnola ne ammette anche il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti, che in un’intervista alla Stampa ammette: «Ci è mancato il voto delle città». E cioè quello dei cosiddetti moderati, che davanti all’aggressività salviniana o si astiene o se proprio deve vota contro questo centrodestra a trazione leghista: «Da quando l’attrazione berlusconiana sui ceti borghesi è venuta a mancare, non siamo riusciti a colmare il vuoto». L’invito a Salvini, tra le righe, è di ricalibrare i toni.


Invito che fa il paio con quello di Silvio Berlusconi, ringalluzzito dopo l’affermazione della sua Jole Santelli in Calabria e delle liste che in modo diretto o indiretto fanno parte della galassia di Forza Italia. E con quello di Giorgia Meloni, in crescita tra urne e sondaggi e che ancora una volta sui giornali prende le distanze dalle mosse più spregiudicate di Salvini in campagna elettorale – vedi la citofonata al Pilastro di Bologna – e con diplomazia fa presente al leader della Lega quanto l’uomo solo al comando non paghi: «La polarizzazione sul singolo offre molti alibi agli avversari – ha detto anche lei alla Stampa – Sicuramente per il futuro auspico maggiore gioco di squadra».

Il futuro appunto ha sei partite non da poco con le prossime Regionali in primavera. Appuntamento al quale il centrodestra non sembra ancora aver trovato un accordo definitivo. In Campania Forza Italia punta i piedi su Stefano Caldoro. In Puglia e Marche Fratelli d’Italia rivendica i suoi candidati. Tutti già messi in discussione dalla Lega, che di fare un passo indieto, per ora, non sembra avere nessuna intenzione.

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