Treno deragliato a Lodi, chi sono i due ferrovieri che hanno perso la vita nell’incidente

I due lavoratori avevano 52 e 59 anni. Le testimonianze dei feriti: «Credevo di essere morto»

I loro nomi erano Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. Sono i due macchinisti che hanno perso la vita nel deragliamento del Frecciarossa 9595 nei pressi di Casalpusterlengo, nella provincia di Lodi. Cicciù aveva 52 anni ed era originario di Reggio Calabria, mentre Mario di Cuonzo di anni ne aveva 59 ed era originario di Capua (Caserta). Amaro uno degli ultimi post scritti su Facebook da Cicciù: «La prevenzione è da sempre l’arma migliore!».


La procura di Lodi ha ora aperto un’inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Al momento della tragedia, i due lavoratori si trovavano nella motrice del treno che è andata sul binario sbagliato per cause ancora non chiarite. La motrice è così finita contro un deposito, mentre il resto del veicolo continuava la sua corsa su un altro binario.


I feriti, invece, «stanno bene ma sono tutti molto scossi e al momento non vogliono rilasciare dichiarazioni.», fa sapere l’ospedale, che ha chiuso lo stato d’emergenza. «Uno, in particolare, è in forte stato di shock e non ricorda nulla dell’incidente».

Le testimonianze

«Credevo di essere morto, non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all’ora. All’improvviso ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo». È questo il racconto di uno dei feriti del deragliamento, un giovane di 21 anni attualmente ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza. La testimonianza è stata raccolta dall’edizione online del quotidiano piacentino Libertà.

«È saltata la luce e abbiamo intuito che c’era un’emergenza. La carrozza ha iniziato a ondeggiare. Sarà durato un minuto, no so. Tra i feriti c’era chi aveva il volto come una maschera di sangue». È questa un’altra testimonianza raccolta da Libertà. A parlare è un passeggero di nazionalità indiana, da poco dimesso dall’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), dopo medicazioni per ferite di lieve entità. Con lui anche un altro viaggiatore ferito, italiano.

I due raccontano il momento del deragliamento e i momenti di paura, al buio. «Un passeggero ha sbattuto la testa contro il finestrino quando la carrozza si è piegata», raccontano. L’addetto alla ristorazione, un ragazzo, che al momento dell’incidente stava distribuendo il caffè ai passeggeri, dicono i feriti superstiti, «era una maschera di sangue».

Alcuni dei soccorritori hanno definito «impressionante» la scena che si è parata loro davanti all’arrivo nell’area accanto sull’autostrada del Sole, dove è deragliato il treno Frecciarossa. Appena arrivati sul posto, i vigili del fuoco hanno fatto uscire dai convogli i passeggeri e il personale a bordo, tutti in evidente stato di choc. Alle 7.15, all’arrivo della protezione civile, tutte le persone che erano sul treno si trovavano già in sicurezza.

Mattarella: «Due nuove vittime del lavoro»

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, appresa la notizia del deragliamento, ha espresso il suo cordoglio per i due ferrovieri,« due nuove vittime del lavoro». Mattarella si è augurato che si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti.

Lo sciopero proclamato dai sindacati

I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa hanno proclamato per domani 7 febbraio due ore di sciopero di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12. «La notizia della perdita di due colleghi e del ferimento di altri due e di 25 passeggeri ci addolora profondamente. – scrivono in una nota congiunta – esprimiamo vicinanza e cordoglio alle famiglie dei due colleghi deceduti e auguriamo pronta guarigione ai colleghi e ai passeggeri feriti».

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Immagine copertina: profilo Facebook di Giuseppe Cicciù