Svizzera, approvata la legge anti-omofobia con il 63% dei voti

Era stato invocato un referendum per la revisione di legge che introduce esplicitamente nel Codice penale il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e mira a proteggere le persone Lgbtq+

Oggi, 9 febbraio, la Svizzera era chiamata a esprimersi sulla legge anti-omofobia. Gli elettori hanno approvato, tramite referendum, una nuova legge che mira a rendere illegale la discriminazione delle persone in base al loro orientamento sessuale. A spoglio terminato, il 63% dei cittadini elvetici si è detto favorevole alla modifica del Codice penale.


La revisione di legge, approvata dal parlamento e appoggiata dal governo, introduce nel Codice il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e, dunque, mira a proteggere le persone Lgbtq+. Si tratta di un’estensione della norma penale che oggi già punisce chi con atti o dichiarazioni discredita pubblicamente una persona o un gruppo di persone sulla base di razza, etnia o religione.


Contro questa legge, l’Unione democratica federale, piccolo partito di matrice cristiana conservatrice, ha lanciato un referendum invocando la libertà d’espressione. «Censura – e attentato – alla libertà di espressione e di coscienza» le parole chiave usate da chi contesta la legge.

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