Coronavirus, ultimo bollettino Oms: 909 morti, oltre 40 mila casi

Gli esperti lanciano l’allarme sui rischi per i 2600 passeggeri della nave in quarantena in Giappone

Sono 909 i morti per Coronavirus in Cina e oltre 40mila le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia. Lo ha riferito la National Health Commission, l’organo responsabile per i servizi igienico-sanitari e la salute nel Paese. Il numero di infezioni, conferma nel pomeriggio l’Oms, è di 40.235, con oltre 3.000 nuovi casi segnalati. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione ha affermato che ci sono stati 97 nuovi decessi per virus – 91 nella provincia di Hubei, la più colpita – portando, appunto, il bilancio nazionale delle vittime 909.


In Italia si allarga la quarantena, con l’arrivo di altri otto connazionali dalla Cina al Policlinico militare del Celio a Roma, tra loro in osservazione anche due neonati. In un intero piano di una delle palazzine del Policlinico militare, il comando logistico dell’esercito aveva già disposto nei giorni scorsi l’allestimento di tutte le stanze per ospitare gli otto italiani, giunti dalla Gran Bretagna dopo essere partiti da Wuhan con circa 200 passeggeri europei. All’interno delle camere per l’ennesima quarantena ci sono diversi comfort, come tv e wi-fi, e la profilassi è la stessa adottata per i “reclusi” della Cecchignola. Tra gli otto italiani ci sono anche due madri con i loro neonati di pochi mesi, un bimbo e una bimba. Un nuovo ospite potrebbe aggiungersi a breve: Niccolò, lo studente 17enne di Grado bloccato a Wuahn per la febbre rilevata ai controlli medici, ora sta bene. «Faremo di tutto per riportarlo a casa, nessuno deve rimanere indietro», ha detto il ministro Di Maio. L’aereo militare che porterà Niccolò in Italia dovrebbe decollare nelle prossime 24 ore.


Allo Spallanzani ieri, 9 febbraio, sono stati ricoverati anche due bambini di 4 e 8 anni risultati però negativi al test del coronavirus. Per loro solo qualche linea di febbre, resteranno nell’ospedale romano per precauzione. Così come si è rivelata solo congiuntivite quella riscontrata sulla donna ricoverata il giorno prima, anche lei trasferita dalla Cecchignola. Allo Spallanzani gli unici casi confermati restano il ricercatore 29enne, stabile e in buone condizioni di salute, e i due turisti cinesi, anche loro senza variazioni negli ultimi giorni, ma con una situazione più critica.

Riflettori puntati anche sulla coppia di Taiwan, ripartita il 31 gennaio dall’Italia e trovata positiva al coronavirus al ritorno in patria, insieme al figlio, anche lui ricoverato a Taiwan. Il tragitto del viaggio dei due coniugi nel nostro Paese, passati per la Toscana e il Lazio, è stato tracciato per verificare i loro contatti stretti e continuativi. «Non abbiamo casi acquisiti sul territorio nazionale – ha chiarito il direttore dello Spallanzani – I tempi della coppia di Taiwan ci fanno ben sperare ma i controlli verranno ugualmente effettuati».

Paura sulla Diamond Princess

Con l’aumento delle persone contagiate sulla nave Diamond Princess, bloccata nella baia di Yokohama, gli esperti medici avvertono sul rischio concreto di diffusione del corona virus a causa degli spazi confinati in cui sono costretti i passeggeri. L’agente patogeno può infatti trasmettersi tramite accessi di tosse, e con un semplice starnuto a un metro di distanza dalla persona infetta. «La vicinanza eccessiva tra gli individui a bordo della nave incrementa enormemente il rischio di infezione», ha raccontato all’agenzia Kyodo, Yasuhiro Kanatani, professore ed esperto di salute pubblica della Tokai University.

A differenza delle cabine degli aerei, dove l’aria passa attraverso filtri che consentono la rimozione di virus e germi, dicono gli esperti, sulle navi l’aria condizionata entra in ricircolo nella cabine, il luogo dove gli ospiti sono costretti a trascorrere gran parte della giornata. I media nipponici raccontano che fino all’inizio della scorsa settimana i passeggeri a bordo potevano muoversi liberamente sulla nave, visitando il teatro, il casinò, la palestra e i ristoranti. Da mercoledì, invece, tutti i pasti vengono consegnati nelle cabine. Il numero totale delle persone contagiate sulla Diamond Princess è salito a 70 e in base alle ultime direttive i circa 3.700 passeggeri, tra cui 35 italiani, dovranno rimanere sulla nave in stato di quarantena almeno fino al 19 febbraio.

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