Brexit, si riaccende lo scontro tra Regno Unito e Grecia sui Marmi di Elgin

Una clausola per la restituzione di tutti gli «oggetti culturali rimossi illegalmente nei propri Paesi di origine» sarebbe stata inserita nella bozza di documento per i negoziati tra Ue e Gran Bretagna

Si tratta di una parte del patrimonio storico della Grecia, conteso alla Gran Bretagna con crescente intensità da quando fu completato nel 2009 il museo dell’Acropoli ai piedi del Partenone. Anche Amal Clooney, avvocata per i diritti umani (e moglie dell’attore George Clooney) si era spesa per far riportare in Grecia i Marmi di Elgin, che costituiscono circa la metà del fregio del Partenone, dal British Museum di Londra dove sono attualmente custoditi ad Atene.


Ma, con le trattative sulla Brexit in corso per definire quali saranno i futuri rapporti commerciali (e non) tra i due blocchi – il periodo di transizione finirà a dicembre 2020 – la Grecia starebbe ora tornando alla carica, questa volta con il sostegno dell’Unione europea. Una clausola che fa riferimento alla restituzione degli «oggetti culturali rimossi illegalmente nei propri Paesi di origine» sarebbe stata inserita nel “mandato di negoziazione” dell’Unione europea con il Regno Unito.


Nessun riferimento esplicito ai Marmi di Elgin, dunque. Ma secondo l’agenzia stampa Reuters, la clausola sarebbe stata inserita su richiesta della Grecia, con l’appoggio dell’Italia, Cipro e Spagna. Lo scorso mese il ministro della Cultura greco aveva annunciato di voler dare nuovo impeto alla campagna per riportare in patria i Marmi del Partenone da Londra.

La risposta del museo: «Nostra responsabilità»

Il British Museum di Londra si rifiuta di restituire i Marmi del Partenone. Una portavoce di Downing Street ha dichiarato che la restituzione delle sculture non sarà affrontato come tema durante i colloqui commerciali che si apriranno il prossimo mese. La posizione del Museo come del Regno Unito è sempre stata la stessa: le statue sono responsabilità legale del museo londinese che le ha acquistate legalmente.

I Marmi – che prendono il loro nome da Thomas Bruce, conte di Elgin e ambasciatore d’Inghilterra presso l’Impero Ottomano nel 1799 – furono asportati con un decreto del Sultano a inizio ‘800. Esposti inizialmente nel palazzo di Lord Elgin, furono acquistati con l’assenso del parlamento britannico nel 1816.

In copertina EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA | Visitatori di fronte ai Marmi del Partenone, noti anche come i marmi di Elgin al British Museum a Londra, Uk, 5 dicembre 2014

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