Sicilia, arrestati funzionari della Regione: truffe nel sistema di finanziamenti pubblici

Ventiquattro le misure cautelari: sequestrate 14 imprese dal valore totale di 24 milioni di euro

L’inchiesta sconvolge Palermo, i palazzi del potere della Regione e i rapporti tra funzionari, politici e imprenditori del territorio. La mattina del 4 marzo la Sicilia si sveglia con l’operazione dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo: 24 misure cautelari eseguite, di cui quattro in carcere.


Molteplici i reati che coinvolgono alcuni funzionari della Regione Sicilia e imprenditori del settore agricolo: si va dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici.


Disposto anche il sequestro preventivo di 14 imprese, 3 con sede in Ungheria, Austria e Romania, per un valore di circa 24 milioni di euro. Sequestrate disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per oltre 12,5 milioni di euro. Bloccata, inoltre, l’erogazione di contributi indebiti per 3,5 milioni di euro.

L’indagine, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, si è concentrata sull’iter di concessione di finanziamenti pubblici in agricoltura nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale Sicilia 2007/2013 e 2014/2020 che ruotano intorno all’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura della Regione, l’ente preposto a valutare l’ammissibilità delle istanze per ottenere i finanziamenti europei e nazionali.

La procura di Palermo ha seguito due filoni di indagine: il primo relativo alla percezione indebita di finanziamenti pubblici, il secondo, all’operato dei funzionari pubblici che avrebbero dovuto controllare i requisiti e l’attribuzione dei punteggi per l’ammissione al contributo delle domande di finanziamento.

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