Ronaldinho fermato in Paraguay: «documenti falsificati»

Il calciatore è stato fermato insieme al fratello, procuratore sportivo

L’ex campione del Milan Ronaldinho è stato fermato in Paraguay: è accusato di essere entrato nel Paese con documenti irregolari. Nella tarda serata di ieri gli agenti di polizia hanno perquisito la suite dello Yacht Resort dove l’ex calciatore di Milan e Barcellona alloggia insieme con il fratello Roberto de Assis Moreira (noto come Assis), vicino alla capitale Asuncion. I due erano arrivati ieri in Paraguay per presentare un programma gratuito di assistenza sanitaria per i bambini poveri.


A Ronaldinho nel 2018 le autorità brasiliane avevano ritirato il passaporto, con contestuale divieto di viaggi all’estero per 10 mesi, a causa di un’ammenda non pagata relativa alla costruzione di un molo nel lago Guaiba, effettuata nel 2015 senza averne i relativi permessi. Il documento era stato poi nuovamente ottenuto, dietro pagamento di una multa di un milione di dollari.

All’ex campione e al fratello, attualmente in stato di fermo domiciliare, sono stati sequestrati passaporti e altri documenti di identità, e i telefonini, in attesa che la situazione venga chiarita.

In copertina EPA/Mauricio Duenas Castaneda | Ronaldinho partecipa a una conferenza stampa a Bogota, Colombia, 16 ottobre 2019

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