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Coronavirus, oltre 200 mila casi e 8 mila morti in tutto il mondo. Prima vittima a Cuba: è italiano. Il servizio diplomatico europeo: «La Russia diffonde fake news»

18 Marzo 2020 - 17:25 Redazione
Negli Usa sono più di 6mila le persone contagiate, 118 i morti. Aumentano i contagi in Israele. La Casa imperiale giapponese cancella le celebrazioni per la nomina a Principe del fratello dell'imperatore Naruhito

25 milioni di posti di lavoro a rischio

Circa 25 milioni di posti di lavoro potrebbero andare perduti nel mondo a causa della pandemia da Coronavirus. È l’allarme lanciato dall’Ilo, l’agenzia Onu sul lavoro. Sono oltre 200mila i casi di positività in tutto il mondo. E le vittime sono 8mila

Prima vittima a Cuba: è italiano

C’è una prima vittima a Cuba: si tratta di un cittadino italiano di 61 anni. È uno dei turisti italiani ricoverati nell’Istituto di medicina tropicale ‘Pedro Kouri’ di L’Avana dal 10 marzo. Le condizioni dell’uomo, già affetto da problemi di asma bronchiale, erano peggiorate la notte del 15 marzo.

Secondo una comunicazione del ministero della Salute cubano riportata dal quotidiano ufficiale Granma l’uomo era «entrato nel reparto di terapia intensiva dell’Istituto di medicina tropicale Pedro Kouri in condizioni critiche» e che «nonostante gli sforzi compiuti dal team di terapia intensiva che lo assisteva direttamente, nonché dal gruppo di esperti del ministero della Salute pubblica che lo ha seguito costantemente, le complicazioni sviluppate della sua malattia hanno causato la morte». «Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto e trasmettiamo ai suoi familiari e amici le nostre più sentite condoglianze», si legge nella nota.

Sono attualmente 10 i casi di coronavirus confermati a Cuba. Gli ultimi tre casi sono stati riferiti ieri sera: sono un cittadino cubano di 25 anni rientrato l’8 marzo a Cuba da Madrid, una cubana di 67 anni giunta sull’isola dal New Jersey (Usa) l’11 marzo, e un cittadino nordamericano di 77 anni arrivato dalla California l’8 marzo.

Annullato l’Eurovision Contest

Anche l’Eurovision Song Contest cede davanti all’emergenza coronavirus. «È con profondo dispiacere che dobbiamo annunciare la cancellazione dell’Eurovision 2020», si legge sul sito ufficiale della manifestazione che quest’anno si sarebbe tenuta a Rotterdam dal 12 al 16 maggio. Per l’Italia era in gara Diodato con Fai Rumore, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo. «Nelle settimane passate abbiamo esplorato molte opzioni alternative per permettere all’Eurovision Song Contest di andare avanti. Purtroppo l’incertezza legata alla diffusione del Covid-19 in Europa – e le restrizioni messe in atto dai governi – ha portato alla difficile dell’EBU (European Broadcasting Union) di non continuare con l’evento così come programmato. La salute di artisti, staff, fan e visitatori, come anche la situazione in Olanda, Europa e nel mondo, è al cuore di questa decisione». È la prima volta, in 64 edizioni consecutive, che l’Eurovision è costretto a fermarsi. È allo studio l’ipotesi che Rotterdam possa ospitare la manifestazione, che avrebbe visto 41 nazioni partecipare, nel 2021.

La Russia diffonde fake news?

«Abbiamo notato che c’è stato un aumento della campagna di disinformazione o bugie sul coronavirus fatte fuori dalla Ue, ma anche dalla Russia o da provider che hanno sede in Russia o da fonti filo-Cremlino». Sono le parole di Peter Stano, uno dei portavoce della Commissione europea, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano ragguagli sulla campagna di disinformazione sul coronavirus portata avanti dalla Russia, come ha scritto oggi il Financial Times.

Il servizio diplomatico europeo ha parlato di «massiccia campagna di disinformazione» dei media russi in Occidente per «peggiorare l’impatto del coronavirus e complicare la risposta». «È ossessione anti-russa» è stata la risposta del Cremlino. «Conosciamo la risposta della Russia – ha detto Stano – e ci dicono che non sono loro dietro a tutto questo». Per il portavoce della Commissione «dall’inizio dell’epidemia il servizio di azione esterna Ue sta monitorando la situazione e la combatte». Ma resta «molto importante informare la gente, in quanto chiunque stia dietro alle fonti di disinformazione e non si tratta solo della Russia, sta giocando con la loro vita». Il portavoce ha poi ha lanciato un appello agli utenti a «stare attenti».

Inghilterra

Sono 676 i casi registrati in Inghilterra in un sol giorno.

La sterlina affonda e vede i minimi da oltre 30 anni nel cross con il dollaro, in un mercato che non crede nella risposta del governo di Londra all’impatto dell’epidemia. La moneta britannica ha perso l’1,9% a 1,182 dollari, il livello più basso da 1985, e rispetto all’euro scende a 92,4 pence.

E ha deciso di mettersi in auto-isolamento Neil Ferguson, a capo del team che ha realizzato lo studio che ha fatto cambiare idea a Boris Johnson, convincendolo ad adottare misure più drastiche per il contagio. Lo ha annunciato lo stesso professore inglese su Twitter. Lo studio di Ferguson sembra non aver convinto solo il primo ministro inglese, ma sarebbe stato alla base anche delle recenti decisioni di Donald Trump e Emmanuel Macron.

Secondo Ferguson e gli altri ricercatori, infatti, se si fosse continuato a ignorare la minaccia, ci sarebbero almeno 250mila morti nel Regno Unito nei prossimi mesi, e il numero di contagi avrebbe portato al collasso del sistema sanitario inglese

Anche la regina Elisabetta comincerà il suo periodo di isolamento nel castello di Windsor, per restarvi fino a Pasqua. La sovrana, prossima ai 94 anni, si adegua alle disposizioni indicate dal governo britannico per l’emergenza Coronavirus, che raccomandano di evitare contatti sociali e particolare attenzione per le persone più anziane.

Usa

«Chiuderemo temporaneamente di comune accordo il nostro confine settentrionale con il Canada al traffico non essenziale. Il commercio non subirà conseguenze», annuncia su Twitter Donald Trump, aggiungendo che seguiranno dettagli.

Sale il numero di persone contagiate negli Stati Uniti dove i casi hanno superato i 6mila, 118 i morti. Secondo quanto riportano i media statunitensi, il contagio riguarda ormai tutto il territorio nazionale. L’amministrazione Trump ora spinge per approvare un pacchetto di misure da mille miliardi di dollari che dovrebbe includere anche assegni da recapitare direttamente ai cittadini. Per il segretario del Tesoro, Steven Mnuchin, il rischio è che il tasso di disoccupazione salga al 20%.

Spagna

Nuova impennata di casi in Spagna, dove i contagi di Coronavirus sono cresciuti di 2 mila in un solo giorno, arrivando a quota 13.700. I morti nel Paese hanno superato i 500, attestandosi a 558 persone decedute per il Covid 19, secondo l’ultimo bilancio del ministero della Salute. La Spagna è il quarto Paese più colpito al mondo dalla diffusione del Covid-19, dopo Cina, Italia e Iran. La Guardia civile ha sequestrato 150 mila mascherine in una grande fabbrica di Alcalà La Real, vicino Jaèn, per trasferirle all’ospedale Infanta Sofia di Madrid. Come effetto dell’ultimo decreto del governo sul contenimento del contagio, la polizia aveva già sequestrato altre 86 mila mascherine trasferite nella capitale.

Francia

In Francia il numero delle persone contagiate dal coronavirus è cresciuto di più di mille casi in 24 ore, raggiungendo quota 7.730. I morti sono 175, secondo quanto dichiarato dal capo della Sanità Jérôme Salomon. Lo riporta Le Monde.

Belgio

Dopo l’Italia e la Francia, anche il Belgio sembra essere intenzionato a seguire il modello del nostro Paese, chiedendo ai cittadini di stare a casa per limitare il contagio. Secondo quanto riporta The Guardian, verranno chiusi gli esercizi non essenziali e i mercati all’aperto. I contagiati in Belgio hanno superato i 1200, dieci le persone morte.

Cina

La Cina ha registrato 13 nuovi casi contagio, di cui uno solo a Wuhan. Le altre 12 persone infette erano tornate invece di recente da altri Paesi: i cosiddetti “contagi di ritorno” sono saliti a 155. Undici le nuove vittime, tutti nella provincia di Hubei. I casi totali in Cina sono 80.894, 8mila pazienti sono ancora in fase di trattamento, 3.237 i morti. Sono 69.601 invece le persone dimesse dagli ospedali: sale così a 86% il tasso di guarigione nella Repubblica popolare. Intanto 3675 persone tra medici e infermieri hanno lasciato Hubei. E un team di 12 esperti è in viaggio verso l’Italia per aiutare il nostro Paese a far fronte all’emergenza.

La Cina ha vietato l’accesso ai giornalisti americani e li ha espulsi di fatto dal Paese come risposta alle nuove restrizioni statunitensi verso i media cinesi. La decisione è arrivata dal ministero degli Esteri cinese secondo le cui indicazioni i reporter che lavorano per il New York Times, il Wall Street Journal e il Washington Post devono riconsegnare alle autorità il loro tesserino stampa nel giro di 10 giorni.

Per la Cina si tratta di «contromisure necessarie e reciproche che il Paese è costretto ad adottare in risposta all’irragionevole oppressione che i media cinesi subiscono negli Stati Uniti». I reporter americani chiamati in causa, come diretta conseguenza di questo provvedimento, saranno costretti a lasciare il Paese.

A stretto giro è arrivata la replica del segretari di Stato Mike Pompeo secondo il quale il confronto tra i sistemi mediatici dei due Paesi non regge in quanto «gli Usa godono di una libertà di informazione che non esiste in Cina». Dunque Pompeo ha tentato di motivare le ragioni alla base delle limitazioni imposte alla stampa cinese: «Le persone che abbiamo identificato alcune settimane fa qui negli Usa non erano giornalisti che agivano liberamente», ha detto. «Facevano parte della propaganda cinese».

Le autorità della città di Wuhan, importante base industriale della Cina centrale ed epicentro dell’epidemia, hanno concesso alle case automobilistiche e ai produttori di componentistica per auto di riprendere la produzione. Lo ha reso noto oggi in conferenza stampa Cao Guangjing, vice governatore della provincia dell’Hubei, di cui Wuhan è il capoluogo. Questo settore industriale, ha spiegato Cao, riveste un ruolo di grande importanza per l’Hubei e non può permettersi ulteriori ritardi nella ripresa delle attività.

Primo morto in Burkina Faso

Una persona è morta in Burkina Faso, si tratta del primo caso registrato in Africa sub-sahariana.

Iran

Si aggrava il bilancio in Iran dove i morti hanno superato i mille dopo che nelle scorse ore sono state registrate 147 nuove vittime. 17.361 i casi confermati nel Paese con 1.192 nuovi contagi. I guariti invece sono 5.710

Israele

Aumenta repentinamente anche il numero di contagi in Israele. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati nuovi 90 casi di positività, portando così il bilancio complessivo dall’inizio dell’epidemia a 427 persone positive. Parallelamente il ministro degli Interni, Arye Deri e il ministro della Cooperazione regionale, Zahi Hanegbi, si trovano in quarantena dalla scorsa notte, dopo essere entrati in contatto nei giorni scorsi con una persona poi risultata positiva al SARS-CoV-2.A riferirlo è il ministro della Sanità israeliana.

Giappone

In Giappone sono stati cancellati a causa del coronavirus tutti gli eventi della Casa imperiale per le celebrazioni, previste tra il 19 e il 21 aprile,  per la nomina a Principe della Corona di Fumihito, fratello del nuovo imperatore Naruhito, e attualmente primo nella linea di successione al Trono del Crisantemo. Alle celebrazioni avrebbero dovuto partecipare 750 invitati, tra cui molti ambasciatori di Stato e il premier giapponese Shinzo Abe. 

Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato 93 nuovi casi di contagio, in rialzo sugli 84 di lunedì e i 74 di domenica, ma sempre sotto la quota dei 100 per il quarto giorno di fila. In Corea del Sud il totale delle persone infette sale a 8.413, i morti sono 84. 

Tunisia, coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino

Il presidente tunisino Kaies Saied ha annunciato in un discorso televisivo l’entrata in vigore a partire da domani, 18 marzo, della misura del coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 18 alle 6 del mattino, al fine di limitare la diffusione del coronavirus nel Paese. Questa misura si va ad aggiungere ad una serie di provvedimenti recentemente adottati allo stesso scopo, che vanno dalla chiusura delle scuole, dei tribunali, delle moschee a quella delle frontiere marittime e terrestri (per le persone) e dello spazio aereo, eccetto i voli speciali di rimpatrio.

Oltre 8mila casi in Germania

È salito a oltre 8 mila contagiati il conteggio in Germania dell’emergenza coronavirus, sulla base dei dati forniti da ogni Land e riportato da Sueddeutsche Zeitung. I morti nel Paese sono saliti a 22. Si tratta di una crescita di 2 mila casi in sole 24 ore, dopo che ieri l’istituto epidemiologico Robert Koch aveva comunicato 6012 contagi. Il Land più colpito è ancora il Nordreno Westfalia con 3060 casi, seguito dalla Baviera con 1352.

Allarme degli economisti

Parte l’allarme dagli economisti di Standard & Poor’s, che in un report avvertono come «la recessione globale è già qui». Le misure imposte in tutto il mondo per fronteggiare la pandemia di coronavirus, come la limitazione dei contatti tra individui e i movimenti, comporteranno il «collasso della domanda» con l’economia mondiale che si fermerà dell’1% o massimo dell’1,5%. Che l’economia vada in recessione è uno scenario di base, secondo il capo economista di Morgan Stanley, Chetan Ahya, secondo il quale i danni della pandemia «causeranno uno shock materiale dell’economia globale». E questa volta «sarà peggio della recessione globale del 2001».

Rinviati gli Europei

La Uefa ha deciso di spostare gli Europei a giugno 2021, mentre i campionati nazionali dovranno chiudersi tutti entro questo giugno. La decisione nel pieno dell’emergenza coronavirus è arrivata da Nyon, dove i vertici del calcio europeo si stanno riunendo in una serie di riunioni in videoconferenza con i principali soggetti del mondo del calcio. Sono state costituite due commissioni di lavoro, una che dovrà occuparsi del destino di Champions ed Europa league, un’altra delle questioni finanziarie. La decisione definitiva sullo slittamento degli Europei arriverà dopo la consultazione interna delle 55 federazioni europee, sarà poi il turno dell’esecutivo Uefa che dovrebbe ufficializzare le prime disposizioni.

Lo slittamento di Euro 2020 comporterà perdite tra i 250 e i 300 milioni di euro, problema che dovrà essere affrontato assieme al nuovo calendario per le nazionali, considerando la concomitanza con la Nations league maschile e l’Europeo femminile, già previsto per il 2021.

Polonia

Il governo polacco è stato messo in quarantena dopo che il ministro dell’Ambiente è risultato positivo al coronavirus. Ora tutti i ministri verranno sottoposti al test. Lo fa sapere l’emittente polacca Rzeczpospolita su Twitter.

Portogallo

Il governo portoghese ha decretato lo “stato di calamità” e ha ordinato l’isolamento sanitario del comune di Ovar, centro di circa 30mila abitanti.

Venezuela

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato l’estensione a tutto il territorio nazionale della quarantena per combattere il virus, introdotta in un primo momento in solo sette Stati. La decisione del capo dello Stato è stata resa nota poco dopo che le autorità sanitarie hanno confermato altri 16 casi, che hanno portato a 33 il numero delle persone contagiate dal virus Covid-19.

Colombia

La Colombia ha deciso una chiusura di tutte le frontiere terrestri, marittime e fluviali fino al prossimo 30 maggio. Potranno continuare a transitare le merci, ha assicurato il presidente Iván Duque. È salito a 57 il numero dei contagi in Colombia. Le autorità colombiane avevano già disposto la chiusura di scuole e il divieto di ingresso per i cittadini stranieri di «qualsiasi Paese del mondo».

Argentina

In Argentina altre 14 persone sono risultate positive al virus, il numero complessivo sale così a 74, due i morti. Dei nuovi casi, quattro riguardano Buenos Aires, due rispettivamente la provincia della capitale e a Cordoba, ed uno altre sei province: Chaco, Jujuy, Salta, Rio Negro, Entre Rios e Santa Cruz.

In copertina EPA/Wu Hong| Pechino, Cina, 18 marzo 2020.

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