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Coronavirus. Avigan o Favilavir, il farmaco giapponese «che vi nascondono» è efficace? Non è come la raccontano

22 Marzo 2020 - 05:25 David Puente
Il farmaco non è stato approvato in Giappone contro il Covid-19 e funzionerebbe solo con alcuni pazienti lievi o moderati

Dopo il fantomatico farmaco russo Abidol (o Arbidol) un’altra «verità nascosta» giunge nelle case degli italiani attraverso l’ennesimo video pubblicato sui social sul Coronavirus. Questa volta si parla del farmaco antinfluenzale Avigan e a «farlo conoscere» è un ragazzo in visita in Giappone, Cristiano Aresu, attraverso il suo profilo Facebook.

Del farmaco antivirale Avigan, o meglio di Favipiravir, se ne parla da diverso tempo e non risulta essere affatto una novità neanche in Italia. Infatti, tale farmaco era stato utilizzato nel 2015 presso lo Spallanzani di Roma come trattamento sperimentale contro l’Ebola, vista l’emergenza, ma pur sempre raccomandando all’epoca ulteriori ricerche.

Già usato in Italia nel 2015

Avigan, o Favipiravir o Favilavir, è noto nel trattamento contro il Covid-19 già da settimane anche in Italia, come possiamo leggere in un articolo de Il Fatto Quotidiano dal titolo «Coronavirus, l’oncologo: “Subito protocollo nazionale per usare Tocilizumab. È efficace contro la polmonite da Covid 19″»:

Ma quali sono al momento i medicinali con le carte in regola per fare la differenza nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19? Favilavir è stato il primo farmaco approvato dalla National Medical Products Administration of China ed è un antivirale che ha mostrato una buona efficacia con minimi effetti collaterali, in un trial clinico su 70 pazienti a Shenzhen.

La novità?

La novità è che di recente – se ne parla il 18 marzo 2020 sul The Guardian – le autorità mediche cinesi visto nel farmaco giapponese, prodotto dalla Toyama Chemical (Fujifilm group), un’efficacia contro il nuovo coronavirus. Secondo Zhang Xinmin, funzionario del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia, il farmaco avrebbe un alto grado di sicurezza e sarebbe efficace nel trattamento.

Avigan, il farmaco giapponese.

Una novità che ha fatto alzare le azioni della Fujifilm Toyama Chemical, l’azienda produttrice del farmaco:

Shares in the firm surged on Wednesday following Zhang’s comments, closing the morning up 14.7% at 5,207 yen, having briefly hit their daily limit high of 5,238 yen.

La «burocrazia» o la «scienza»?

Perché non viene usato in Italia? Se volete parlare di burocrazia siete liberi di farlo, ma il problema riguarda la salute dei cittadini e la scienza da tempo opera con rigore per evitare che un farmaco venga usato in malo modo e possa portare a complicanze o rischi ulteriori. Affinché un farmaco possa entrare in commercio in Italia, e in Europa, deve essere sottoposto ad adeguati controlli e studi. In questo caso, in via eccezionale, si vuole accelerare il passo:

In questo senso c’è già una strada aperta con il via libera immediato in Italia a tutte le possibili terapie promettenti. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha infatti attivato, in collaborazione con l’Ema, l’ente regolatorio europeo dei medicinali, una fast track, un iter veloce che consente, nel caso vengano alla luce dati su nuovi farmaci efficaci per combattere Covid-19, di approvarne l’uso negli ospedali in poche ore. I requisiti sono la disponibilità di dati sulla sicurezza dell’impiego nell’uomo, ricorda l’Aifa all’Adnkronos Salute.

In un articolo del Financial Times del 18 marzo 2020 dal titolo «Flu drug Avigan speeds up coronavirus recovery in early trials» vengono riportati anche gli effetti collaterali – come anomalie fetali per le donne in gravidanza – per i quali i medici giapponesi invitano alla cautela:

Doctors say, however, that Avigan needs to be used with great care and under tight controls because of a serious side effect that could cause foetal abnormalities if a pregnant woman took the drug.

Its potential for causing birth defects is one reason Avigan is not used to treat regular flu.

Per questo motivo Avigan non viene usato per trattare le normali influenze. Ecco perché la burocrazia è una cosa, mentre la scienza e l’attenzione a non generare ulteriori problemi per eccessiva fretta o leggerezza è un’altra.

Si può trovare facilmente?

Sempre nell’articolo del Financial Times del 18 marzo 2020 leggiamo che il farmaco è stato approvato nel 2014 dal Governo giapponese, ma questo può essere distribuito su richiesta dello stesso Governo che ne detiene una scorta per 2 milioni di persone:

Japanese regulators approved Avigan in 2014, but it can only be manufactured and distributed at the request of the government for use in the outbreak of a new influenza virus.

The government currently holds a stockpile of the medicine for about 2m people, but Mr Okada said the company had made emergency preparations so that it could boost production if requested.

C’è ancora un «ma»: utile solo per alcuni pazienti

Secondo quanto riportato nell’articolo del The Guardian, le autorità giapponesi starebbero usando il farmaco negli studi clinici su pazienti con coronavirus che hanno sintomi lievi o moderati, ma la musica cambia se devono essere trattati pazienti con sintomi più gravi:

But a Japanese health ministry source suggested the drug was not as effective in people with more severe symptoms. “We’ve given Avigan to 70 to 80 people, but it doesn’t seem to work that well when the virus has already multiplied,” the source told the Mainichi Shimbun.

Il The Guardian cita il Mainichi Shimbun, giornale giapponese dove troviamo nella sua versione in lingua inglese un articolo del 17 marzo 2020 dal titolo «Development of coronavirus treatment advancing in Japan with existing meds» dove si parla dello studio iniziato a marzo sui pazienti che mostrano sintomi lievi o moderati:

One more drug in focus is Favipiravir (Avigan), which is used to treat new types of influenza. Japan has a stockpile of about 2 million Avigan pills. Clinical research using the medication on novel coronavirus disease patients with mild to moderate symptoms began in March.

Nello stesso articolo si spiega che l’obiettivo attuale sul farmaco Avigan è di frenare l’avanzata del virus nei pazienti affetti con sintomi lievi o moderati, mentre non risulta così utile nei pazienti gravi:

However, an individual related to Japan’s Ministry of Health Labor and Welfare pointed out, “We’ve given Avigan to 70 to 80 people, but it doesn’t seem to work that well when the virus has already multiplied. The same goes for Kaletra.” Furthermore, care is said to be needed when women who could be pregnant or men who are trying to have children with their partners use Avigan, as it can subsequently cause deformities in fetuses.

A quanto si apprende dal Mainichi Shimbun, il farmaco necessita ancora dell’approvazione del Governo per l’uso in vasta scala sui pazienti Covid-19. I risultati della ricerca clinica potrebbero finire ad aprile e vedere l’approvazione a maggio, secondo fonti ministeriali giapponesi:

A person close to the health ministry commented, “We could see results of clinical research come together in April, and see approval as early as May. But if the results of research are delayed, approval could also be delayed.”

Nel frattempo il Giappone avrebbe deciso di donare alcune quantità del farmaco all’Iran.

Tutto bene in Giappone?

Tornando al video, secondo Cristiano Aresu in Giappone sembrerebbe che il coronavirus sia quasi un lontano ricordo. Visto quanto riportato in precedenza in questo articolo pare di no, ma leggendo un articolo del 21 marzo 2020 del Mainichi Shimbun, dal titolo «Number of COVID-19 cases in Japan, excluding cruise ship, tops 1,000», il virus non sembra affatto arrestarsi:

TOKYO (Kyodo) — The total number of people who have been infected with the new coronavirus in Japan, excluding those who contracted it aboard a cruise ship, topped 1,000 on Friday.

Sia dal sito del Ministero della Salute giapponese che dai casi positivi giornalieri riscontrati, l’emergenza non pare affatto conclusa.

Tabella dei casi confermati giornalmente in Giappone.

In Corea del Sud non lo vogliono

La Corea del Sud, il paese che si elogia per come sta trattando l’epidemia e suggerito come modello in Italia, non userà il farmaco Avigan perché ritenuto non efficace e soprattutto non sicuro a seguito dei test su animali che si sarebbero rivelati dannosi per il feto. Ecco cosa riportano i siti coreani:

The anti-viral drug developed by the Fujifilm Holdings Corp. has emerged as one of the potential drugs in the race to find an effective treatment for COVID-19 as there is currently no specific treatment.

The Ministry of Food and Drug Safety said it has decided not to import Avigan after a team of infectious disease experts here ruled there is not enough clinical data to prove the drug’s efficacy.

Avigan was approved as a backup drug for reemergent influenza in Japan in 2014. However, it has not been used to treat regular flu because several animal studies showed potential fetal damage.

Conclusioni

Contrariamente a quanto affermato nel video di Cristiano Aresu, da parte dell’Aifa non c’è alcun disprezzo nell’utilizzo del farmaco. Come al solito parla la scienza e per ora non si hanno studi certi che confermino un’efficacia dell’Avigan tale da ritenerlo «definitivo» contro il coronavirus.

Potrebbe essere uno dei farmaci papabili nell’impedire il peggioramento dello stato dei pazienti Covid-19, ma dovremmo attendere che le ricerche facciano il loro corso. Di sicuro ci ritroviamo davanti a una Cina propensa, contrariamente a un Giappone – che lo produce – più cauto nel suo utilizzo.

Aggiornamento ore 16:07

Dopo aver notato che Repubblica ha usato l’immagine di questo articolo per il suo, giunge notizia che la Regione Veneto ha avviato una sperimentazione del farmaco nei propri ospedali. A renderlo noto è il governatore Luca Zaia su Facebook sostenendo che l’Aifa abbia dato l’ok per procedere.

La condivisione dell’articolo di Repubblica sulla sua pagina ufficiale dove è stata usata la grafica di questo articolo di Open.

Ulteriori informazioni

Nel sito dell’agenzia farmaceutica e dei dispositivi medici (Pmda) è presente una sezione dedicata al farmaco nel quale troviamo le condizioni di distribuzione sotto richiesta del Governo.

In un comunicato del 2017 dell’Associazione dei farmacisti ospedalieri del Giappone si apprende che deve essere il Governo ad utilizzarne l’utilizzo siccome non viene venduto immediatamente alle istituzioni mediche.

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