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“Stardust”, pubblicato un estratto del film sulle origini dell’alter ego di David Bowie

16 Aprile 2020 - 13:20 Maria Pia Mazza
Nel lungometraggio vengono narrate le vicende di un giovane David Bowie in viaggio attraverso gli Stati Uniti, tra aspirazioni, dubbi, incertezze, speranze e timori di una stella pronta ad esplodere

Aspirazioni, dubbi, incertezze, speranze e timori. Un’entropia di sentimenti e sensazioni pronti a esplodere come una supernova, come quella che porterà David Bowie a far nascere e brillare il suo alter ego Ziggy Stardust. Che lo porterà a diventare una delle più grandi icone culturali e musicali del mondo. Ma la vita del Duca Bianco, che a soli 24 anni aveva già pubblicato 3 album (David Bowie, Space Oddity e The Man Who Sold The World), viene stravolta dai suoi viaggi negli Stati Uniti, scontrandosi con una realtà non ancora pronta per accogliere quanta ricchezza e arte covava David Bowie. Nella clip estratta dal film Stardust, che doveva essere presentato al Tribeca Festival Festival (ma è stato successivamente annullato a causa della pandemia di Coronavirus, e riprogrammato in forma digitale con un portale apposito di streaming ad uso esclusivo degli addetti ai lavori), viene mostrato un giovane Bowie alle prese con il mercato discografico statunitense e grandi timori e perplessità sul suo futuro.

Nell’estratto, Bowie, interpretato dal cantautore, musicista e attore sudafricano naturalizzato britannico Johnny Flynn, si interroga sul proprio destino musicale, dopo che la Mercury Records ha espresso perplessità sulla distribuzione negli States del suo terzo album e sul tour oltreoceano. Al suo fianco c’è Ron Oberman (interpretato da Marc Maron), pubblicista della medesima casa discografica, che tenta di rassicurare Bowie: «Questo è un ottimo disco, il problema è che nessuno sa come venderti in America. Ma penso che diventerai la più grande dannata stella in America». Il resto è storia nota, inclusa “l’uccisione” postuma dell’alter ego dai tratti extraterrestri, Ziggy.

Il film prodotto da Film Constellation non è però classificabile come un biopic puro, è una ricostruzione narrativa sulle fasi di maturazione di Bowie e del seme di Ziggy Stardust, pronto a esplodere e stravolgere la cultura e la musica degli anni Settanta. Il film è stato scritto e diretto da Gabriel Range, che ha infatti dichiarato: «Ho deciso di fare un film su ciò che rende una persona un artista; ciò che effettivamente li spinge a creare la loro arte».

«Il qualcuno che ho deciso di raccontare è David Bowie – ha proseguito il regista – un uomo a cui siamo abituati a pensare come la star che è diventato, o come uno dei suoi molteplici alter ego: Ziggy Stardust, o Aladdin Zane, o il Duca Bianco. È qualcuno che ho visto solo da una grande distanza, dietro una maschera: una presenza aliena, divina. Anche nella sua morte perfettamente coreografata, non sembrava un normale essere umano».

Immagine in copertina: Paul Van Carter | Johnny Flynn nei panni di David Bowie in Stardust

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