Il 25 aprile oltre la quarantena, come si sta celebrando la Liberazione. E alle 15 “Bella ciao” da tutti i balconi

Lo spirito e i valori della Resistenza attraversano le strade e le case anche durante il lockdown. Un 25 Aprile in quarantena fatto di striscioni e flashmob alla finestra

#BellaCiaoInOgniCasa. È questo l’hashtag lanciato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) per tenere vivo lo spirito del 25 aprile in tutto il Paese. La quarantena da Coronavirus non ha scoraggiato migliaia di persone a celebrare i valori della Resistenza, della Liberazione e dell’antifascismo: su iniziativa dell’Anpi, alle 15 ci si potrà ritrovare tutti insieme alle finestre o ai balconi per cantare in coro Bella Ciao. Anche oggi, a distanza di 75 anni, danno forma alla vita civile per come la conosciamo.


Ma da Torino a Roma, passando per le case e le strade dei comuni più diversi dell’Italia, le manifestazioni per celebrare la ricorrenza si stanno moltiplicando di ora in ora. I portici del Pratello, storico quartiere di Bologna, sono stati ricoperti con le foto di chi, pur non potendo essere in strada, non rinuncia allo spirito comune dei festeggiamenti.


Nella piazza principale del comune di Carpi, a nord di Modena, è comparsa la scritta «W il 25 APRILE!», lunga 125 metri e composta con 800 bandierine tricolore donate dall’Anpi.

Nel quartiere Niguarda di Milano, il primo a insorgere contro l’occupazione nazifascista, già da ieri erano partiti i festeggiamenti. Il gruppo di giovani volontari della Brigata Lia (ispirata al nome di battaglia della partigiana Gina Galeotti Bianchi, uccisa dai proiettili dei nazisti) hanno omaggiato le partigiane e i partigiani ponendo striscioni, cartelli e fiori sulle loro lapidi.

“Ammiro chi resiste”, scriveva lo scrittore e militante Luis Sepúlveda, scomparso per Covid-19 lo scorso 16 aprile. E a Pesaro il sindaco Matteo Ricci ha deciso di appendere le sue parole davanti all’edificio comunale: «Da ieri questo striscione simboleggia la tenacia di tanti cittadini pesaresi mai arresi durante questa difficile emergenza», ha scritto su Facebook. «Vinceremo anche questa battaglia, conquisteremo una nuova “liberazione”».

Manifestazioni istituzionali, domestiche, civili. Sui muri e sulle strade di tutte le città oggi si risveglia la voglia dell’Italia di sentirsi liberati dalle oppressioni. Anche a Torino, dove qualcuno ha scelto di accendere delle candele in casa per continuare la tradizione della fiaccolata per i caduti della Resistenza nonostante le restrizioni. E dove le attiviste e gli attivisti di Non Una di Meno hanno scritto su una parete: «Con le armi i n mano abbiamo combattuto durante la Resistenza, con le nostre vite e con i nostri corpi lo facciamo ogni giorno».

E infine, chiaramente, le orchestre e le musiche. Virtuali o meno:

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