Calenda su Fca: «Se gli Agnelli vogliono i nostri soldi, poi non devono spartirsi i dividendi»

Il leader di Azione è intervenuto anche sul tema del Recovery Fund che lui definisce un «prestito condizionato»

«Fca dal 2012 non rispetta quello che avrebbe investito in Italia, quello che era nei piani. Bene, sono un’azienda privata, fatti loro. In un mondo normale la Fiat, casa madre, darebbe le garanzie per il prestito alla Fiat italiana». Così il leader di Azione Carlo Calenda nel corso di un’intervista a L’Aria che tira su La7.


E poi: «Questo non succede perché gli Agnelli hanno annunciato che il prossimo anno si staccheranno un dividendo da 5,5 miliardi di euro tra l’Olanda e l’Inghilterra, non tassato. Allora chiedono al governo italiano di garantire un prestito, in modo che loro non ci mettano né cassa né garanzie. Questa cosa qua non va bene. I soldi si possono anche prestare, ma poi gli Agnelli non si spartiscono i dividendi».


Sul Recovery Fund, invece: «Il fondo sarà un prestito condizionato: nella dichiarazione franco-tedesca si capisce molto bene che questi 500 miliardi verranno prestati dall’Unione Europea ai Paesi che ne hanno bisogno, sotto una stretta vigilanza per quanto riguarda le politiche economiche ».

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