In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀAlberto ZangrilloCoronavirusCTSItaliaLuca RicheldiRicerca scientificaSanità

Zangrillo: «Clinicamente il Coronavirus non esiste più». Richeldi (Cts): «Assoluto sconcerto. No a messaggi fuorvianti e pericolosi»

31 Maggio 2020 - 22:11 Redazione
«Terrorizzare il paese è qualcosa di cui qualcuno si deve assumere le responsabilità perché i nostri pronto soccorso e i nostri reparti di terapia intensiva sono vuoti», aveva detto Zangrillo

«Grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal professor Zangrillo con frasi quali il “Coronavirus clinicamente non esiste più” e “Terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità». La reazione di sconcerto arriva dal presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. «Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus».

«Dovremmo tutti rallegrarci del fatto che le misure di lockdown abbiano prodotto gli effetti sperati contenendo la diffusione epidemica con risparmio di tante vite umane – ha argomentato Locatelli – e questo risultato inconfutabile deve spingere a continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese».

Prima di Locatelli era intervenuto a commentare l’uscita di Zangrillo anche lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico: «Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza», ha affermato Richeldi. «È indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato – ha sottolineato – che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese».

Zangrillo: «Clinicamente il virus non esiste più»

Tutta la polemica nasce dalle dichiarazioni del direttore di terapia intensiva del San Raffaele di Milano rilasciate a Lucia Annunziata a 1/2 ora in più, su Rai 3. «Clinicamente il nuovo Coronavirus non esiste più», aveva detto Alberto Zangrillo. «Circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere a fine mese-inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più – è stata l’uscita che ha sollevato il polverone -. Questo lo dice l’università Vita e Salute San Raffaele, lo dice uno studio del direttore dell’Istituto di virologia Clementi, lo dice il professor Silvestri della Emory University di Atlanta». E ancora: «Terrorizzare il paese è qualcosa di cui qualcuno si deve assumere le responsabilità perché i nostri pronto soccorso e i nostri reparti di terapia intensiva sono vuoti».

La posizione del comitato tecnico scientifico

«Ammesso e non concesso che affermazioni simili siano supportate da informazioni scientifiche, e al momento non ci sono evidenze, parole così superficiali e fuorvianti sono decisamente pericolose in un momento così critico di passaggio da una fase di lockdown che ha riguardato non solo l’Italia ma il mondo intero». Questa la posizione del coordinatore del comitato tecnico scientifico del governo, Agostino Miozzo, dopo le parole che hanno destabilizzato gran parte del mondo scientifico pronuncate dal direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti