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Anche il Chelsea in ginocchio per George Floyd. Da Dybala a Lukaku, post total black da juventini e interisti – Foto

Ad aprire la strada in Premier era stato il Liverpool, subito solidale con le proteste di Minneapolis. Dalla Fifa l'invito a non punire i gesti dei giocatori in campo: «Comprendiamo i loro sentimenti profondi»

Cresce anche nel mondo del calcio l’eco delle proteste per la morte di George Floyd a Minneapolis. Sono sempre di più le adesioni all’iniziativa mondiale «Black out tuesday» anche in Italia, con diversi giocatori della Juventus che hanno pubblicato un post con foto o video completamente neri a sostegno delle proteste. Ha cominciato lo juventino Dybala, seguito da Matuidi, Ramsey e Bernardeschi. Sono seguiti altri compagni di squadra, come il capitano Bonucci e Pjanic, che ha aggiunto la frase : «We all bleed the same colour», tutti sanguiniamo dello stesso colore.

Adesioni anche nell’Inter, dove ad aprire la strada era stato Lukaku e poi Young con post pubblicati ieri, 1 giugno. Oggi altri interisti li hanno seguiti da Eriksen a Cnadreva, passando per Asamoha e Moses.

Anche la Roma e il Milan non hanno voluto essere da meno. L’As Roma ha condiviso sul suo account Twitter una foto che mostra i giocatori e il Ct Paulo Fonseca inginocchiarsi prima dell’allenamento in sostegno al movimento #Blacklivesmatter. In Milan invece ha aderito all’iniziativa #blackouttuesday.

Gesti di solidarietà nella Premier League

Anche in premier le adesioni non mancano, iniziate dai giocatori del Liverpool, solidali con le proteste con una foto della squadra in cerchio e in ginocchio. Hanno seguito l’esempio anche i giocatori del Chelsea, anche loro inginocchiato e con la testa bassa. Il gesto richiama quello del movimento dei Black Lives Matter, al quale hanno aderito diversi giocatori di football americano e basket che si sono inginocchiati negli anni scorsi in occasione dell’inno nazionale.

L’invito della Fifa: «Non punite i giocatori»

Non dovrebbero rischiare sanzioni i giocatori che stanno manifestando, in campo e in allenamento, a sostegno delle proteste per la morte di George Floyd. È stata la stessa Fifa a invitare le federazioni nazionali perché usino «buonsenso» nel decidere su eventuali punizioni durante le gare ufficiali, come accaduto in Bundesliga con Thuram jr. La Fifa ha chiesto innanzitutto alla federcalcio tedesca di soprassedere alla violazione della regola che vieta ai giocatori simboli politici, sociali o commerciali durante una partita. «Comprendiamo i sentimenti profondi» dietro quei gesti, dicono dalla Fifa.

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