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Pechino, una città (di nuovo) in balìa del Coronavirus. Le autorità: «Complicazioni a lungo termine»

15 Giugno 2020 - 17:17 Giulia Marchina
Da oggi il lockdown è scattato in altre dieci aree della città. Per contenere la diffusione dei contagi, Pechino sta pensando a un piano di raccolta delle informazioni “porta-a-porta” in tutti i distretti della capitale

Massima allerta e riflettori puntati su Pechino. La capitale della Cina è stata investita da una nuova ondata di Coronavirus: le autorità stanno varando misure di contenimento estremamente restrittive. Nel sud di Pechino è stata imposta la legge marziale. Secondo l’ultimo bollettino della Commissione sanitaria nazionale, sono stati 36 i nuovi casi di positività, mentre altri 3 sono stati rilevati nella provincia dell’Hubei, focolaio della pandemia. In totale le persone infette in città sono salite a 79.

Le autorità locali

GREG BAKER / AFP | Pechino

Le complicazioni relative a questa nuova ondata saranno «a lungo termine», hanno affermato le autorità. «Non siamo sicuri riguardo alla mutazione del virus. Attualmente l’epidemia si sta diffondendo nella capitale e dobbiamo rimanere vigli. Dobbiamo rimanere attenti sulle complicazioni di lungo termine e non dobbiamo abbassare la guardia», ha dichiarato il portavoce dell’amministrazione di Pechino, Xu Hejian.

Pechino come Wuhan?

Il timore, secondo quanto riferito dai media internazionali, è che si possa diffondere un nuovo focolaio dell’epidemia a partire dalla vendita di animali vivi e pesce, come è stato ipotizzato per Wuhan. Teoria comunque smentita da alcune riviste scientifiche.

Un timore nutrito anche dalle istituzioni, come testimonierebbe il video diffuso su Twitter da un giornalista, Zhulin Zhang, che mostra funzionari sanitari in tuta bianca e casco anti-contagio intenti ad eseguire dei test clinici su dei crostacei nel mercato di Changsa, nella provincia sud-orientale di Hunan. Secondo gli epidemiologi, è improbabile che si verifichi un’epidemia della portata di quella iniziata a Wuhan a fine dicembre.

Da oggi il lockdown è scattato in altre dieci aree della città. Le autorità locali hanno riferito stamani di «molteplici casi» di Covid in un mercato nel distretto di Haidian, nella zona nordoccidentale della capitale cinese, tutti collegati al focolaio nel mercato Xinfadi. A riportare la notizia è il Guardian. Saranno posti in isolamento anche le persone che vivono vicino al mercato Yuquandong a Haidian: per gli abitanti sarà obbligatoria la quarantena in casa e il test basato sugli acidi nucleici. Il mercato di Yuquandong è chiuso da sabato scorso.

Lo scoppio della nuova epidemia

HECTOR RETAMAL / AFP | Il mercato di Wuhan, in Cina

Dopo 55 giorni a zero contagi, il caso è nuovamente scoppiato un paio di giorni fa. Alle 2 del mattino di sabato 13 giugno il mercato di Xinfadi è stato chiuso, così come tutti gli asili e le scuole nei paraggi, mentre una decina di comunità residenziali che lo circondano sono state isolate. Circa 10.000 persone saranno sottoposte a test.

Xinfadi è il principale ingrosso di Pechino di frutta e verdura, ma ha anche una sezione dedicata a carni e pesci. Attorno a quest’ultimo aspetto ruotano le teorie: si era ipotizzato che a diffondere il virus nel mercato di Wuhan fossero state delle specie selvatiche vendute all’interno, ma la ricostruzione non è stata mai confermata. Lo stesso varrebbe ora per Xinfadi.

Nonostante le ipotesi, le autorità non hanno ancora ben chiara la causa dei nuovi casi di positività al virus. Si sa solo che due dei primi casi positivi sono lavoratori di un vicino centro di ricerca sulle carni che avevano visitato la struttura. Alcune tracce di Sars-Cov-2 sono state trovate su un banco per il taglio del salmone.

Una città “in tempo di guerra” e la legge marziale

GREG BAKER / AFP | Pechino

I nuovi casi di Covid non fanno paura solo agli abitanti di Pechino e a quelli delle città a lei vicine. Baoding, che si trova a 150 chilometri dalla capitale cinese, è entrata in modalità “tempo di guerra” per evitare la diffusione del contagio, hanno dichiarato le autorità citate dal tabloid Global Times. «Ogni entrata sarà sorvegliata strettamente per prevenire la diffusione del contagio nella città». E chiunque entri a Baoding dalla capitale cinese dovrà essere sottoposto al controllo della temperatura e registrato.

Non solo. «Il centro di risposta all’epidemia ha annunciato la rapida introduzione della legge marziale per prevenire la diffusione dell’epidemia». Baoding è infatti uno dei luoghi cardine del trasporto di generi alimentari verso Pechino, motivo per cui è necessario un livello di controllo molto alto. Inoltre, ha una popolazione di 11 milioni di persone.

Funzionari silurati per “cattiva gestione”

EPA/ROMAN PILIPEY | Pechino

Intanto, a Pechino alcuni funzionari sono stati licenziati con effetto immediato. Secondo l’agenzia di stampa Xinhua, è stato rimosso dall’incarico il numero due del distretto di Fengtai – zona sudovest -, dove si trova il mercato di Xinfadi. Zhou Yuqing, altro funzionario, è stato sollevato dalle sue responsabilità con l’accusa di «inadempienza ai doveri» ed è sotto inchiesta.

Silurato anche Wang Hua, il segretario della commissione del Partito comunista cinese nel municipio di Huaxiang, a Fengtai. Zhou e Wang, riporta la Xinhua, sono accusati di «cattiva gestione» in materia di «prevenzione e controllo dell’epidemia». Decisa anche la rimozione dall’incarico del direttore generale del mercato di Xinfadi, Zhang Yuelin. 

Operazione “knock-knock”

EPA/ROMAN PILIPEY | Pechino

Per contenere la diffusione dei contagi, Pechino sta pensando a un piano di raccolta delle informazioni “porta-a-porta” in tutti i distretti della capitale. Tra i primi ad aderire all’iniziativa – denominata “Operazione knock-knock” – c’è il distretto Xicheng, nel cuore della città. Saranno effettuate anche altre indagini «a tappeto» per identificare chi è stato di recente al mercato Xinfadi o è entrato in contatto con persone che lo hanno visitato.

Stop a sport e cultura

Vista l’emergenza che si prospetta, Pechino ha introdotto il divieto per tutte le attività sportive e culturali al coperto. L’annuncio è stato dato dal sindaco della città Xu Ying. Il primo cittadino ha detto che sarà rafforzata «la disinfezione dello spazio pubblico» e dovranno «chiudere temporaneamente le strutture sportive e ricreative al coperto».

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