Coronavirus, la Spagna riapre le frontiere (ma non con il Portogallo). Due positivi in Premier League. Nuova ondata di contagi in tutta l’Asia

A Pechino cresce la preoccupazione dopo il focolaio scoperto in un mercato della carne. In Cile si dimette il ministro della Salute per le accuse di aver minimizzato i dati sulle vittime nel Paese

Sono oltre 7,7 milioni i contagi nel mondo di Coronavirus, mentre le vittime sono salite più di 429mila, secondo gli ultimi dati della John Hopkins University. Il Paese più colpito restano gli Stati Uniti, con oltre 2 milioni di casi e più di 115mila vittime. Appena dopo gli Stati Uniti, c’è il Brasile, con 850mila contagi e più di 42mila morti. Terzo Paese per contagi è la Russia con 519mila casi, mentre è il Regno Unito la terza nazione più colpita per vittime, con più di 41mila decessi dall’inizio della pandemia.


Regno Unito

EPA/NEIL HALL | Londra, in una foto del 21 marzo

In tutto il Regno Unito sono stati registrati 36 morti nelle ultime 24 ore: il dato più basso dal 21 marzo, quando ancora il premier Boris Johnson non aveva fatto scattare il lockdown. Ad annunciare questo dato è stato il ministro della Salute Matt Hancock su Twitter. Attualmente il numero delle vititme nel Regno Unito è arrivato a 41.698, i casi positivi invece sono 295.889.


Nuovi casi positivi in Premier League

Altri due casi di positività al Coronavirus in Premier League, a quattro giorni dalla ripresa del campionato, e in un caso si tratta di un giocatore del Norwich che venerdi aveva affrontato il Tottenham in amichevole. Il club londinese da parte sua ha fatto sapere che nessuno dei suoi giocatori è risultato positivo, e che il calciatore avversario non era venuto a contatto con membri della squadra.

I due casi sono emersi dall’ultima tornata di tamponi, circa 1.200. Il giocatore del Norwich, secondo i protocolli adottati dalla Premier, andrà in auto isolamento per sette giorni e non sarà dunque disponibile per la prima partita. In tutto, la Premier ha effettuato 8.687 test e le positività sono state 16.

Francia

EPA/YOAN VALAT | Il museo del Louvre chiuso all’inizio dell’epidemia

«Da domani tutta la Francia diventa zona verde». Sono queste le parole con cui il presidente Emmanuel Macron ha decretato la fine fine della parte più dura dell’epidemia di Coronavirus. «Si potrà tornare ovunque al ristorante. Da domani sarà possibile viaggiare nei Paesi europei, dal primo luglio fuori dall’Europa».

Macron ha battezzato questo momento com la prima vittoria contro il virus: «Se possiamo riaprire il Paese è perché ad ogni tappa dell’epidemia, ognuno ha fatto la sua parte. Lo Stato ha tenuto. L’estate 2020 non sarà come le altre dovremo seguire l’evoluzione dell’epidemia per prepararci. La lotta contro l’epidemia non è finita. Ma sono felice con voi di questa prima vittoria contro il virus».

Spagna

EPA/ANDREU DALMAU | Spagna

Frontiere aperte con l’Ue ad eccezione del Portogallo. La nuova misura è stata annunciata dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez che ha poi spiegato che il confine con i portoghesi rimarrà chiuso fino al primo luglio. E ha poi aggiunto: «Non escludo che in futuro dovremo tornare allo stato di allarme, ma spero di no».

Asia

Sembrava aver arrestato la corsa, invece il Coronavirus fa ritorno in Asia con una nuova ondata di contagi. Dopo la Cina che ha registrato 57 nuovi casi, arriva in Bangladesh. Lì, i nuovi positivi, ad oggi, sono più di 3.100. 32 i decessi. L’India è arrivata a 300mila persone infette. In Pakistan si è arrivati a 6.472 positivi in un solo giorno. Peggiora la situazione anche in Iran con 107 persone morte nelle ultime 24 ore mentre nuovi contagi accertati sono 2.472. Nuova ondata di contagi anche in Giappone: 47 in totale.

Cina

GREG BAKER / AFP | Due donne indossano le tute protettive in una strada vicina al mercao di Xinfadi a Pechino

In Cina sono stati rilevati 57 nuovi contagi di Coronavirus, cifra record dallo scorso aprile, dopo gli 11 di ieri per buona parte rilevati a Pechino, dove la preoccupazione di un nuovo focolaio che sarebbe partito da un mercato della carne ha fatto scattare il lockdown nei quartieri vicini. I 57 casi comunicati dalla Commissione sanitaria nazionale fanno crescere i timori di una nuova ondata epidemica nel Paese, considerando che 38 di questi sono infezioni locali, 36 nella sola capitale.

America Latina

EPA/JOEDSON ALVES | Un partecipante a una manifestazione contro il presidente brasiliano Jair Bolsonaro a Brasilia

Si aggrava ancora il bilancio della pandemia in America Latina, dove i nuovi contagi nelle ultime 24 ore sono stati 44.551 e i decessi 2.299, per un totale di 1.600.720 casi e 77.960 morti. La situazione più grave resta quella in Brasile, con 892 vittime in un giorno, 42.720 in tutto, e 21.704 nuovi casi, 850.514 dall’inizio della pandemia. Segue il Perù con 220.749 casi e 6.308 morti, e il Cile che, con 167.335 contagi e 3.101 vittime, è alle prese anche con un caso politico che ha spinto il ministro della Sanità alle dimissioni, dopo le accuse di aver diffuso nei dati ufficiali meno decessi di quelli reali.

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