Putin al potere fino al 2036. Il 70% dei russi dice «sì» al referendum costituzionale

Con il 20% dei voti scrutinati, il presidente russo sembra avviarsi verso un prolungamento del suo mandato, in scadenza nel 2024

Si conclude oggi in Russia il referendum lungo una settimana sulle modifiche alla costituzione. Con il 20% dei voti scrutinati il 72,14% dei russi ha sostenuto la riforma costituzionale. Le modifiche agli emendamenti voluti da Vladimir Putin potrebbero permettergli di rimanere al potere fino al 2036. Il voto – iniziato il 25 giugno – si è concluso alle ore 20 italiane, con la chiusura dei seggi nell’enclave di Kaliningrad. Tuttavia, Putin non ha ancora chiarito come i cambiamenti influenzeranno la sua vita politica. Per molti analisti la vittoria – ormai certa – al referendum gli consentirebbe di correre per altri due periodi di sei anni consecutivi dopo la scadenza del suo attuale mandato nel 2024.


Già a gennaio il presidente russo aveva costretto alle dimissioni l’intero governo, insieme al primo ministro Dmitry Medvedev. Davanti ai membri dell’assemblea federale Putin aveva proposto di ampliare i poteri del parlamento e ridistribuire l’autorità tra i rami del governo, alimentando le voci che avrebbe potuto cercare di diventare parlamentare o presidente del Consiglio di Stato al termine del suo mandato nel 2024.


In mattinata un gruppo di attivisti ha disegnato con i propri corpi la cifra 2036 sulla Piazza Rossa, in protesta contro il referendum. Il blogger e oppositore del presidente russo Alexei Navalny ha invece parlato apertamente di brogli. Subito smentiti dalla Commissione elettorale e dal Cremlino che hanno bollato il tutto come «fake news oltre ogni limite».

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