Coronavirus, l’epidemiologo Bonanni: «Non è un caso l’onda lunga nei Paesi negazionisti. Un nuovo lockdown? Un suicidio»

L’epidemiologo e professore ordinario all’Università di Firenze mostra preoccupazione per la nuova ondata di contagi diffusi nel mondo. «Se i nuovi focolai arrivano a 200 torneremo come a marzo»

Paolo Bonanni, epidemiologo, ordinario di Igiene all’Università di Firenze, la chiama «onda lunga dell’infezione» e non pensa sia una caso che stia succedendo «proprio nei Paesi più negazionisti». Il professore, intervistato dal Corriere della Sera, commenta l’ondata di contagi di Covid -19 arrivata a New York «e negli Stati a sud e a ovest, come è normale che sia», imputando la responsabilità all’errore di aver sottovalutato il problema.


Un attacco diretto non solo a Donald Trump che secondo Bonanni «ha fatto male a non ascoltare gli esperti» ma anche a Brasile, India, Sudafrica, Perù attualmente i più colpiti nonostante i parziali lockdown. Bonanni esprime preoccupazione anche per i focolai spuntati in Italia nelle ultime settimane. Per il momento in numero contenuto ma che, se dovessero arrivare «a 200-300», ci riporterebbero alla situazione analoga del mese di marzo e cioè a un nuovo lockdown. Possibilità, considerata dall’epidemiologo, come un vero e proprio «suicidio per il nostro Paese».


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